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Briciole di pane

Poesia in metropolitana

Accade a Torino: oltre a brani musicali, diffusi in tutte le stazioni i testi poetici di grandi autori imperdibili

Torino, 5 gennaio 2017 – Poesie in metropolitana a Torino. Si tratta di Metro Poetry, un progetto di radio Gtt (Gruppo trasporti torinesi) che in tutte le stazioni della metropolitana del capoluogo piemontese, fino a metà aprile, diffonderà oltre alla consueta musica brani di poesie letti da grandi interpreti. In fila per salire sui vagoni della metro, quindi, saranno idealmente anche Leopardi e Foscolo, Prévert e Rimbaud, Shakespeare e Dickinson, Edgar Allan Poe e Walt Whitman, Federico Garcia Lorca e poi ancora Baudelaire e Pablo Neruda. Grandi nomi, di quelli che un po’ tutti conoscono o almeno hanno sentito una volta nella loro vita. L’idea è nata “perché ci piaceva non solo di far conoscere le poesie a chi ne è digiuno, ma cullare i viaggiatori con i loro ricordi”, ha spiegato all’esordio dell’iniziativa Nicoletta Fabrizio dell’associazione culturale Yowras (Young Writers & Storytellers). Il progetto è stato quindi sostenuto da editori di gran pregio come Adelphi, Giunti, Guanda e Newton Compton che hanno messo a disposizione le raccolte da cui sono stati estratti i brani. Tutto si è concretizzato in otto voci e settanta poesie per diciannove poeti.


L’iniziativa, per la verità, è simile ad altre già sperimentate sempre sui treni. Come i Poems on the underground presente da trent’anni nella metropolitana di Londra. In questo caso i versi (non solo di grandi nomi), sono stampati accanto alle inserzioni pubblicitarie sui treni.


Ma la metropolitana di Torino d’altra parte non è nuova ad accostamenti culturali che – oltre agli aspetti tecnologici – la caratterizzano nell’ambito delle metropolitane europee. Qualche tempo fa, per esempio, le stazioni sono state vivacizzate dai buskers, i musicisti “a cappello”, durante la rassegna d’arte Off Paratissima. Continuamente, poi, nei brani musicali diffusi per tutta la durata dell’apertura del servizio, sono stati inseriti pezzi particolari come alcune grandi arie operistiche oppure l’inno di Mameli. Come non notare poi la presenza, in ogni stazione, dei grandi disegni coloratissimi di Nespolo? Peccato che – almeno per ora -, le letture di poesie vadano avanti solo fino per qualche mese. Ma forse la poesia riuscirà a compiere il miracolo di essere perpetua. Anche in metropolitana.

Andrea Zaghi