Quello che i muri dicono – Guida ragionata alla street art della Capitale
Il libro della giornalista Carla Cucchiarelli, pubblicato da Iacobelli, è un viaggio fra le meraviglie della Roma vissuta
Le città sono fatte di spazi condivisi, come sono per esempio le strade, che segnano i confini di diversi territori e che vengono percorse dalla cittadinanza con i più vari veicoli, quando non direttamente a piedi. Un luogo di confine è però con ogni evidenza anche un luogo di contatto, dove due differenze giacciono reciprocamente adiacenti: e lungo le strade si trovano i muri. Limiti, certamente, che servono a definire, chiudere, separare, ma che possono essere anche delle tele: del resto l’oriente ci insegna che la crisi può essere pure un’opportunità, tanto che l’ideogramma che definisce i due concetti è il medesimo.
Sono spazi che possono essere qualificati, riqualificati, abbelliti e non imbrattati – il pregiudizio dà del delinquente a chiunque scriva su una di quelle superfici, ma un conto è una frase, magari ingiuriosa, un conto è un dipinto… - per rendere la città più bella e a misura d’uomo.
Roma, gigantesca, cinta da un GRA che ha sessantotto chilometri di circonferenza, e dunque, oltre ventidue di diametro, eppure certo non la contiene tutta, macrocosmo fatto di infiniti microcosmi, metropoli e città di provincia, è percorsa in lungo e in largo dal centro monumentale patrimonio dell’Unesco celebrato ovunque nel mondo fino alla periferia di cui le istituzioni si ricordano solo quando vogliono prenderne i voti, raccontando di strada in strada – Ostiense, via del Mare, viale Trastevere, via degli Ombrellari, via degli Acquasparta, via del Trullo, in cui c’è un vero e proprio bellissimo distretto di murales, via Cialdi, via del Mandrione, via del Pigneto e chi più ne ha più ne metta - i quartieri con le loro caratteristiche e narrando di un altro genere di testimonianza artistica, quella, appunto, che fa bella mostra di sé sui muri, che spesso invece, come già si è detto, sono solo purtroppo malamente e miseramente deturpati, sulle tracce di artisti celebrati anche a livello internazionale, sia nel senso degli autori dei murales che dei soggetti rappresentati (si pensi per esempio alle numerose effigi di Pier Paolo Pasolini), da Carla Cucchiarelli, che è brava giornalista e divulgatrice dalla prosa accurata e fluida, vicecaporedattore del TGR Lazio, scrittrice, appassionata di tematiche sociali e di arte.
Molto attiva anche sui social network, in particolare Facebook, è autrice di numerose pubblicazioni, fra le quali si segnalano Perché le mamme soffrono. Storie vissute nell'universo salvamamme (Armando editore, 2009) con Vincenzo Mastronardi e Grazia Passeri, il romanzo Ho ucciso Bambi (Zeroundici edizioni, 2012), Quella notte a Roma (Iacobelli editore, 2013) e No, la Gioconda no (Compagnia editoriale Aliberti, ebook 2015).