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Briciole di pane

Scoperte in Israele strade e tunnel dell'antichità

In Israele si vive il momento d'oro delle scoperte archeologiche, molte delle quali riguardano strade e infrastrutture

Roma, 1° luglio 2013 - In un momento ai massimi storici della crisi della cultura – dovuto a motivazioni di natura economica e sociologica – sorprendono le numerose scoperte archeologiche, in particolare di derivazione greco- romana, che si susseguono. Si hanno continuamente notizie del ritrovamento di tunnel, templi, vasellame, oggettistica, dimore principesche. In particolare in Israele questo è un momento d’oro per tutti gli addetti ai lavori e gli appassionati. La soprintendenza archeologica israeliana, infatti, ha annunciato la scoperta di una sezione di un'antica strada, risalente al tempo della dominazione romana, all'incirca tra II e IV secolo d.c., che al tempo collegava Gerusalemme a Jaffa. Un pezzo di strada conservato benissimo, che ha dimostrato ulteriormente la grande abilità tecnica ed ingegneristica della dominazione romane. Non che ci volessero ulteriori conferme al riguardo, ma ancora una volta possiamo ricostruire un altro tassello di storia che si è conservato ed è arrivato fino al nostro tempo.

 

Altrettanto essenziale è la scoperta della strada del Monte del Tempio. Una notizia straordinaria perché trattasi del percorso che conduceva dalla piscina di Shiloah della città di David al cosiddetto Monte del Tempio. Già precedentemente gli studiosi avevano ritrovato 600 metri di un altro tracciato che riconduceva sempre al Monte del Tempio, ma sito nel lato opposto. Gli studi non sono ancora ultimati, ma sembrerebbe che il tratto in questione possa risalire al I secolo a.c. definendo così con maggiori dettagli e precisione l’importanza che all’epoca ricoprivano sia la piscina che il tempio. Perché questo tratto rappresentava “la strada principale di Gerusalemme durante il periodo del Secondo Tempio” come ha dichiarato l’archeologo Eli Shukrun, dell’Israeli Antiquities Authority, che dirige gli scavi insieme all’archeologo Ronny Reich dell’Università di Haifa (gli scavi vengono sponsorizzati dalla Ir David Foundation). Come ha spiegato lo studioso israeliano, il tratto veniva utilizzato da migliaia di persone che si recavano a Gerusalemme in pellegrinaggio ai tempi del Secondo Tempio e che per accedere al Monte dovevano prima necessariamente bagnarsi nella piscina.

 

Sempre recentemente, nell’area archeologica della città di David, è stato trovato dall’equipe della nota Eilat Mazar un tunnel idrico risalente all’epoca del Primo Tempio, forse addirittura alla conquista di Re David, quindi a circa tremila anni fa. Il tunnel, composto di pietre grezze e semplice roccia, si trova sotto un’antica costruzione identificata proprio come il palazzo del Re, fu a suo tempo integrato ad una costruzione antecedente e successivamente utilizzato e trasformato come via di fuga del palazzo, tanto rendere necessaria la costruzione di mura di protezione aggiuntive per evitare che estranei vi entrassero dalle colline circostanti. Non si hanno ancora dati troppo precisi sul tunnel perché la sua larghezza consente il passaggio di una sola persona e comunque solo cinquanta metri restano accessibili perché il resto è composto di pietre e macerie cadute. Una miniera d’oro di scoperte sta rappresentando il perimetro archeologico riguardante la città di David tra i quali spiccano i resti di un muro dell’epoca del profeta Neemia e due impressioni su sigilli appartenenti a ministri del re Zedekia, oltre a centinaia di monete di vari secoli. L’archeologa Mazar è diventata popolarissima proprio per questi suoi ultimi lavori, questo scavo specifico è stato promosso dallo Shalem Center e dalla City of David Foundation.

Erminio Fischetti