Scuola, lezioni di sicurezza stradale con il Miur e il Mit
I due ministeri sempre più impegnati nella formazione dei giovani
Roma, 9 novembre 2015 - E’ anche attraverso una maggiore educazione stradale che passa l’azione di contrasto all’incidentalità. Partendo da questa considerazione, nel Paese sono realizzate più iniziative per formare automobilisti consapevoli e rispettosi del Codice della Strada. Molte hanno come destinatari i bambini e, in generale, i teenager, perché comprendano, da subito, che la mobilità risponde a regole precise che, rispettate, consentono di usufruire della strada, un bene comune, in maniera sicura.
Nel corso di una recente conferenza stampa tenutasi a Montecitorio, il sottosegretario del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (Miur), Gabriele Toccafondi, e il viceministro al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mit), Riccardo Nencini, hanno illustrato i progetti sull’educazione stradale che hanno avuto le scuole come protagoniste. Un dato riepilogativo significativo: oltre 120.000 gli studenti, nell’anno scolastico 2014/2015, hanno partecipato a incontri e altri eventi. L’impegno, è stato ribadito, è quello di coinvolgerne un numero sempre maggiore. “Dopo un anno di collaborazione tra i due ministeri - ha precisato Toccafondi - si vedono già i primi risultati positivi e incoraggianti”. In prospettiva c’è, anche, la messa a punto di una piattaforma informatica che consenta a tutti i plessi scolastici di fruire, on line, dei progetti sulla sicurezza stradale che, nel tempo, saranno realizzati.
“Gli ultimi dati Istat sugli incidenti stradali - ha messo in risalto Nencini - non sono confortanti. Cresce il numero delle vittime che coinvolgono gli utenti “deboli”: pedoni, ciclisti e motociclisti e tra le cause maggiori ci sono distrazione e alta velocità alla guida. Dati che indicano l’urgenza di mettere in campo regole che puntino a una maggiore sicurezza delle persone prima di tutto nelle grandi aree metropolitane e a rendere le città più a misura d’uomo. Con una maggiore attenzione agli utenti vulnerabili”.
Ben venga, dunque, qualsiasi proposta che porti a una mobilità sicura e più sostenibile. Sapendo, comunque, che c’è davvero molto da fare per migliorare il modo di utilizzare le strade.