Se le ferrovie olandesi allestiscono il treno-biblioteca
Tra lettura e viaggio, legami di mille tipi

Roma, 9 novembre 2016 – Dato tipico di certa letteratura di viaggio, piccola o grande che sia: il veicolo “entra” nel libro (nel racconto), occupandolo quasi tutto. Limitiamoci a un autore attuale e piuttosto conosciuto, Paolo Rumiz, ultimamente viandante-narratore della Via Appia.
Alla sua produzione feltrinelliana appartiene anche “La leggenda dei monti naviganti”, con la storia di un tour degli Appennini, dalla Liguria alla Calabria, al volante di una vecchia Topolino che – vien detto a un certo punto – “è felice, morde il suo terreno preferito, tra ginestre, felci e paracarri, si mostrifica in giochi di cambio, acceleratore e frizione senza sfiorare mai il pedale del freno...”; oppure “L’Italia in seconda classe”, reportage di giorni e giorni passati sui treni di tutta la Penisola, dove anche la narrazione sembra scandita dal ritmo delle traversine (su una linea sarda a scartamento ridotto “la vampa mediterranea deforma le rotaie, il treno balla tutto, diventa uno shaker che rammollisce il cervello, il ron-ron riempie la nuca di formiche, fa piombare la mascella sullo sterno e tu sprofondi in un sonno animale”).
Il veicolo e i suoi movimenti “dentro” il libro, per l’appunto.
Ma può capitare anche l’esatto contrario: il libro (o meglio i libri) “dentro” il veicolo. Si aprirebbe allora tutto il discorso, poco noto ma pur sempre vivo, delle biblioteche itineranti. Nonostante le tecnologie dell’informazione, nonostante gli e-book, ci sono ancora.
A Roma si organizza, proprio in questo autunno 2016, l’Apelettura: il celebre ciclomotore a tre ruote della Piaggio, pieno di libri, sosta in vari punti dell’Urbe proponendo a bambini e famiglie letture ad alta voce e una vetrina di pubblicazioni a tema per avvicinare i ragazzi al mondo dell’arte e dell’illustrazione. Mentre hanno fatto le cose in grande, notizia di pochi giorni fa, le ferrovie olandesi: hanno concepito, addirittura, il treno-biblioteca. I passeggeri di alcuni Intercity, questa l’idea, avranno a disposizione un intero vagone foderato di libri, che diventerà una vera e propria sala lettura con tappeti sul pavimento, lampade, tavolini; e con l’invito ai viaggiatori a donare un proprio libro in qualsiasi lingua, così da aumentare il catalogo. Il libro come componente del confort di bordo: perché no?
Per quanti amano la lettura, il viaggio potrà diventare un’esperienza ancor più accattivante e variegata. Degna di menzione, insomma, l’idea delle ferrovie olandesi, tanto dal punto di vista culturale quanto dal punto di vista del marketing.
E sarà doppiamente corretto sostenere che il gestore ferroviario punta a incrementare i... volumi di traffico.