Settant'anni fa, l'ultimo veicolo immatricolato con targa PL
Gli ultimi veicoli con la targa PL - Pola vennero immatricolati settant'anni fa, nell'agosto 1947

Questo giornale on-line si occupa (soprattutto) di manufatti che servono alla mobilità: infrastrutture, e relativi accessori; veicoli, e relativi accessori. Sono tutti oggetti “ingegnerizzati”: costruiti, cioè, applicando un patrimonio di nozioni di matematica, fisica e chimica stabilmente riconosciuto dalla comunità scientifica. Sono, inoltre, oggetti “normati”: esiste un sistema di regole che stabilisce, nel minimo dettaglio, come debbano essere fatti e quali caratteristiche debbano possedere.
Ma si può anche affermare, uscendo dall’ambito propriamente tecnico, che siano (quale più, quale meno...) oggetti “evocativi”: per un meccanismo psicologico profondo, che sarebbe interessante poter indagare, quanto più completano cicli di esercizio tanto più richiamano alla mente dell’uomo contemporaneo immagini, pensieri, sensazioni, esperienze. Chi abbia almeno trent’anni, vedendo una dinamo di bicicletta rivive, per un istante, le pedalate fatte da ragazzo. E la tempesta di ricordi scatenata da una vecchia Fiat 500 può essere davvero intensa: se ne è parlato, poche settimane or sono, proprio su queste colonne, in un articolo dedicato alla celeberrima utilitaria.
“Evocativa” al massimo grado è, ovviamente, la strada. Paolo Rumiz ne ha dato una definizione folgorante: strada, collettore di vita e di esistenze. Per uno scrittore colto e attento alle dinamiche emozionali come lui, percorrere l’Appia all’altezza di Capua equivale, in certo qual modo, a “sentire” i compagni di Spartaco crocifissi dopo la sconfitta.
Veniamo all’anniversario ricordato dal titolo. Per una parte non piccola di nostri connazionali, il cosiddetto “esodo” giuliano-dalmata (che pure, storicamente, va inserito nel complesso delle vicende della frontiera orientale d’Italia dopo la Prima Guerra Mondiale) ha caricato di mille ineffabili significati una semplicissima targa automobilistica: PL – Pola. Gli ultimi veicoli con quella targa vennero immatricolati giusto settant’anni fa, nell’agosto 1947 . Nel volgere di pochi giorni tutti gli italiani ancora rimasti avrebbero lasciato la città, e il 14 settembre 1947 sarebbe entrato in vigore il trattato assegnante Pola alla (allora) Jugoslavia. Negli anni a venire, quali scosse di emozioni poteva suscitare, agli occhi di un profugo istriano, la vista di un veicolo targato PL? Impossibile descriverlo, lo si può soltanto intuire. E riflettere sul fatto – peraltro di drammatica attualità – che la mobilità degli uomini non è soltanto per ragioni commerciali, lavorative, turistiche: c’è anche la mobilità, lacerante, di chi è costretto a lasciare la propria terra.
Il cantautore Sergio Endrigo, nativo proprio di Pola, compose, parecchi anni dopo l’esodo, la toccante canzone “1947”, intrisa di nostalgia. Con un verso che si ripete: “strada fiorita della mia gioventù”. La strada, ancora una volta.