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Briciole di pane

Sicurezza stradale, quando lo spot salva delle vite

Positivo l'impatto delle campagne di sensibilizzazione a una guida prudente

Roma, 15 febbraio 2013 – Sempre più incisive le campagne sulla sicurezza stradale. Complice, anche, un intelligente utilizzo dei mass-media e tecniche di comunicazione sempre più sofisticate. Il loro impatto emotivo, a volte, è così dirompente da suscitare pure qualche distinguo.
Tra le ultime che hanno colpito l’immaginario collettivo c’è quella della Fondazione ANIA. Uno spot d’autore, firmato da Oliviero Toscani. Cattura l’attenzione e innesca delle considerazioni. Il Claim è: “Pensaci. Nel circo della strada puoi piangere e far piangere”. Un invito a riflettere su come delle condotte di guida sconsiderate possano generare sofferenze. Toscani utilizza l’immagine di un clown e la metafora del  “Circo della strada”. «Il traffico, come la vita - si legge nel comunicato diffuso dall’ANIA - è un grande circo che va in scena ogni giorno. Ogni partecipante ha il suo ruolo, i suoi tempi scenici e il suo obiettivo; bisogna che tutto funzioni al meglio perché si arrivi alla fine dello spettacolo senza intoppi. Anche i clown più esuberanti devono essere professionisti molto seri». Aldo Minucci, presidente dell’ANIA, ha sottolineato che: «… gli incidenti stradali nel nostro Paese continuano a rappresentare un’emergenza sociale. Con questa nuova campagna vogliamo far capire che, sulla strada, una guida irresponsabile può avere conseguenze drammatiche».
Sulle strade, d’altronde, sono a rischio non solo i 40 milioni di automobilisti ma, anche, i passeggeri, i motociclisti, i ciclisti e i pedoni. L’Italia è il primo Paese in Europa per percentuale di morti sulle due ruote, il terzo per i pedoni. L’obiettivo dichiarato di questa e delle altre campagne di sensibilizzazione al fenomeno dell’incidentalità è quello di fare cessare comportamenti e atteggiamenti discutibili. Ecco perché diventa determinante l’utilizzo dei media e della Rete per raggiungere il più ampio target di destinatari dei messaggi promossi dalle Istituzioni e dai privati, finalizzati a contrastare i lutti e i feriti che, annualmente, le statistiche ci rimandano in tutta la loro drammaticità. L’obiettivo privilegiato degli stessi sono, ma non solo, i teen-ager: proprio perché più “a rischio”, devono percepire i pericoli e le insidie di una condotta imprudente.
Le campagne d’informazione e sensibilizzazione contribuiscono, e non poco, a creare una nuova cultura della sicurezza stradale. Un impegno e una responsabilità, quest’ultima, condivisa, che vede interagire diversi componenti: l’uomo, il veicolo, l’infrastruttura. E, contestualmente, i soggetti istituzionali deputati alla prevenzione e alla repressione delle violazioni al Codice della strada.

Carlo Sgandurra