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Briciole di pane

Sicurezza stradale, se mantieni la distanza è meglio. Per tutti

Non rispettare quella di sicurezza comporta una sanzione e la decurtazione di punti sulla patente

Roma, 20 settembre 2016 - E’ bene mantenere, sempre, una certa distanza. Anzi, è necessario. Non parliamo, ovviamente, di quella tra le persone, che l’antropologo Edward Hall ha rappresentato in quattro “zone” (intima, personale, sociale e pubblica), ma di quella che ogni veicolo deve avere dal mezzo che lo precede. Spazio che trova un puntuale riferimento nell’articolo 149 del Codice della strada (Cds).
Ne riportiamo, di seguito, il contenuto dei vari commi perché, riteniamo, rileggerli può essere utile: “Durante la marcia i veicoli devono tenere, rispetto al veicolo che precede, una distanza di sicurezza tale che sia garantito in ogni caso l'arresto tempestivo e siano evitate collisioni con i veicoli che precedono; fuori dei centri abitati, quando sia stabilito un divieto di sorpasso solo per alcune categorie di veicoli, tra tali veicoli deve essere mantenuta una distanza non inferiore a 100 m. Questa disposizione non si osserva nei tratti di strada con due o più corsie per senso di marcia; quando siano in azione macchine sgombraneve o spargitrici, i veicoli devono procedere con la massima cautela. La distanza di sicurezza rispetto a tali macchine non deve essere comunque inferiore a 20 m. I veicoli che procedono in senso opposto sono tenuti, se necessario, ad arrestarsi al fine di non intralciarne il lavoro”. Chiunque viola queste disposizioni è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 41 a euro 168.
“Quando dall'inosservanza di queste disposizioni ne deriva una collisione con grave danno ai veicoli e tale da determinare l'applicazione della revisione di cui all'art. 80, comma 7, la sanzione amministrativa è del pagamento di una somma da euro 84 a euro 335. Ove il medesimo soggetto, in un periodo di due anni, sia incorso per almeno due volte in una delle violazioni di cui al presente comma, all'ultima violazione consegue la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente da uno a tre mesi, ai sensi del capo I, sezione II, del titolo VI.
Se dalla collisione derivano lesioni gravi alle persone, il conducente è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 419 a euro 1.682, salva l'applicazione delle sanzioni penali per i delitti di lesioni colpose o di omicidio colposo. Si applicano le disposizioni del capo II, sezioni I e II, del titolo VI”.
Inoltre, l’articolo 348 del Regolamento di Esecuzione del Cds puntualizza, al comma 2, che “la distanza di sicurezza deve essere almeno uguale allo spazio percorso durante il tempo che passa tra la prima percezione di un pericolo e l’inizio della frenata”. C’è poco da scherzare, insomma.
A quanto previsto dalla norma si deve sempre affiancare, lo ripetiamo in continuazione, il buon senso. Perché, avendo uno spazio adeguato tra noi e chi precede, diventa (considerazione elementare) più semplice bloccare la macchina in caso di necessità. Si potrebbe obiettare che il traffico cittadino, spesso, non permette di mantenere una distanza adeguata alla velocità di marcia. Questo, però, non autorizza nessuno a stare incollato a chi è davanti.
Quello della “distanza di sicurezza” è un concetto, se vogliamo, “elastico”. La sua valutazione è strettamente connessa (pure) all’efficienza del veicolo, alla prontezza di riflessi del conducente, alle condizioni del traffico e della pavimentazione stradale. Ogni carreggiata è un unicum (per le sue caratteristiche plano-altimetriche, costruttive e altro) e, ulteriore aspetto non marginale, ogni conducente è diverso dai suoi omologhi (per età, condizioni di salute, esperienza di guida, ecc.).
E’ bene ricordare che alla velocità di 100 km/h si percorrono 27,8 metri al secondo. Il “tempo di reazione” è quello che intercorre tra quando ci si accorge del pericolo e l'inizio della frenata. Di norma, varia tra i 0,5 e 1,5 secondi. Il tempo di reazione medio, ovvero di una persona in buone condizioni psico-fisiche, è di circa 7 decimi di secondo (di solito, si considera il tempo di 1 secondo). Ciò significa che a 100 km/h, se un ostacolo improvviso compare sulla nostra strada, prima di spostare il piede dall'acceleratore al freno trascorrono 7/10 di secondo. Prima di cominciare a frenare, di conseguenza, percorriamo quasi 20 metri.
A 50 km/h di velocità, rileva l’Aci, dovremmo mantenere una distanza di sicurezza minima di 25 metri dalla vettura che è avanti. Se cambiano le condizioni atmosferiche e c’è nebbia la faccenda si complica perché, come noto, quest’ultima ha la peculiarità di assorbire e disperdere la luce e, quindi, di ridurre la visibilità. I fendinebbia anteriori fanno quello che possono, limitatamente alla situazione oggettiva. Occorre, pertanto, raddoppiare, l’attenzione, diminuire la velocità e rendersi quanto più visibili. Se piove, massima attenzione all’aquaplaning: si tratta di quel fenomeno che, in pratica, determina il “galleggiamento” della macchina, dovuto alla perdita di aderenza degli pneumatici, sull’acqua presente nella corsia. Le gomme non riescono a smaltirla e si rischia di perdere il controllo del veicolo. “Chi va piano va sano e va lontano”, ammonisce e consiglia il proverbio. In effetti, è proprio così.

Carlo Argeni