Traffico, i più grandi ingorghi del mondo
Quando le code fanno «storia»

Roma, 26 agosto 2010 - Il traffico rimane intenso sull'autostrada 110 che collega Pechino al nord della Cina, ma non cè più il maxi-ingorgo nel quale migliaia di veicoli, soprattutto camion, sono rimasti bloccati per undici giorni. Il maxi-ingorgo era iniziato il 14 agosto, quando sono cominciati i lavori di manutenzione dell'autostrada che nei tratti lontani dalle città è a due corsie.
I lavori hanno moltiplicato gli effetti dell'aumento del traffico che si è verificato negli ultimi mesi, quando l'autostrada 110, sulla quale non c' erano controlli capillari, ha cominciato ad essere usata per il trasporto del carbone proveniente dalle miniere illegali della Mongolia Interna, secondo quanto riferito alla stampa cinese da alcuni camionisti. Ma le code, come evidenzia Fp Foreign Policy non sono certo un'esclusiva dei cinesi. I moscoviti detengono l'oneroso primato della più alta media di ritardi, con un'attesa media di ritardi per traffico di due ore e mezza in un traffico caotico funestato da autisti che spesso sono sotto l'effetto dell'alcool.
A Mexico City invece nel 2006 una protesta politica provocò un ingorgo di mezzo milione di auto. La capitale del Messico ha superato quanto ad incubo degli autisti la stessa Los Angeles, il vero nodo del traffico statunitense, tanto più che sulle strade della città azteca perennemente congestionate e dall'aria irrespirabile restano uccisi 1500 pedoni all'anno. A San Paulo del Brasile spetta invece il record per l'altra coda più lunga con un serpentone di 165 miglia, verificatosi il 9 maggio del 2008. Certo però che gli autisti brasiliani sono fra i più creativi: è sovente per le vie della città carioca vedere persone al volante intente a radersi, guardare video, giocare a video-game. Infine non poteva mancare anche una capitale africana. Lagos è fra le città più pericolose con un traffico infestato da continui incidenti che fanno vittime a decine.