Un museo sull'autostrada del Brennero
Sull'Autostrada del Brennero nasce un museo sull'artista Fabrizio Plessi per riqualificare gli spazi dell'ex-dogana fra Italia e Austria

Roma, 13 maggio 2013 - Come vi abbiamo già raccontato in passato, la riqualificazione di aree dismesse è un’attività che trova sempre maggiori consensi e iniziative all’interno dell’ambito di un riuso intelligente e sostenibile degli edifici, spesso pubblici, del nostro Paese. È notizia degli ultimi giorni infatti la riqualificazione dell’area dell’ex- dogana tra Italia e Austria, che in giugno diventerà sede per un museo sito sull’Autostrada del Brennero. Il giorno 21 del prossimo mese infatti nascerà il Plessi Museum, oltre ad un centro convegni e ad un’area di ristoro, che ospiterà infatti un’esposizione permanente interamente incentrata sull’artista contemporaneo ed esperto di video installazioni Fabrizio Plessi. Plessi, nativo di Reggio Emilia, lavora essenzialmente fra l’Italia e la Germania, pertanto una scelta logica quella di dedicagli un museo nel luogo che un tempo era il lasciapassare, oggi libero, per coloro che dal nostro Paese andavano in Germania e viceversa. Un simbolo pertanto delle due culture, quella italiana e quella mitteleuropea.
Un’opera notevole di un artista come Plessi, molto apprezzato all’estero e particolarmente in Francia, spesso collaboratore con la Biennale di Venezia, che si concentra fondamentalmente su due degli elementi primordiali come l’acqua e il fuoco e le cui opere, spesso esposte in verticale, possono anche essere collegate o derivate da questi due elementi, pensiamo a corde di navi, picconi, rami di alberi, fondali di barche, lana rossa. Ovviamente il rosso e il blu sono i suoi colori principali, quelli con cui lavora maggiormente. Fra i tredicimila metri quadrati del museo, disegnato e concepito dall’ingegner Carlo Costa, particolare attenzione verrà riversata ad un’installazione interattiva dell’artista emiliano realizzata per celebrare gli intensi programmi di collaborazione istituiti fra le province italiane e austriache del Tirolo, ovvero Trento, Bolzano e Innsbruck. È la prima volta che in Italia lungo un tratto autostradale viene installato uno spazio espositivo e nasce proprio per volere dell’Autostrada del Brennero. La frontiera come spazio comune di interscambio culturale è certo un bel messaggio etico e sociale da dare per la riqualificazione di un’area che un tempo è stata alla base dei bagni di sangue della nostra Storia, come avvenuto durante la Grande Guerra.
Un’opera notevole di un artista come Plessi, molto apprezzato all’estero e particolarmente in Francia, spesso collaboratore con la Biennale di Venezia, che si concentra fondamentalmente su due degli elementi primordiali come l’acqua e il fuoco e le cui opere, spesso esposte in verticale, possono anche essere collegate o derivate da questi due elementi, pensiamo a corde di navi, picconi, rami di alberi, fondali di barche, lana rossa. Ovviamente il rosso e il blu sono i suoi colori principali, quelli con cui lavora maggiormente. Fra i tredicimila metri quadrati del museo, disegnato e concepito dall’ingegner Carlo Costa, particolare attenzione verrà riversata ad un’installazione interattiva dell’artista emiliano realizzata per celebrare gli intensi programmi di collaborazione istituiti fra le province italiane e austriache del Tirolo, ovvero Trento, Bolzano e Innsbruck. È la prima volta che in Italia lungo un tratto autostradale viene installato uno spazio espositivo e nasce proprio per volere dell’Autostrada del Brennero. La frontiera come spazio comune di interscambio culturale è certo un bel messaggio etico e sociale da dare per la riqualificazione di un’area che un tempo è stata alla base dei bagni di sangue della nostra Storia, come avvenuto durante la Grande Guerra.