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Briciole di pane

Usare la testa pure quando si usano i piedi

Il guidatore deve essere in condizione di compiere in maniera efficace le manovre

 Roma, 1 settembre 2016 – Rilanciata tra luglio e agosto da diversi siti, anche specialistici, è forse la domanda estiva per eccellenza, il quesito, insomma, a più alto tasso di... “balnearità”: è consentito guidare con le infradito, o con le ciabatte? La risposta dipende dal significato che si intende dare alla parola “consentito”.

 


Non c’è, nel Codice della strada, alcuna disposizione che proibisca di guidare con le ciabatte - o anche scalzi -, con infradito, sandali, zoccoli o altra calzatura aperta dietro il tallone. Quindi, se una pattuglia mi ferma e mi controlla, non può “multarmi” per un motivo del genere: l’illecito, e la conseguente sanzione, debbono essere espressamente previsti, non possono essere creati sul momento dai poliziotti (siamo pur sempre uno Stato di diritto).

 


Ma un comportamento umano può benissimo essere “non sanzionabile” e, tuttavia, inopportuno o imprudente. Occorre avere quel tanto di ragionevolezza necessaria per mettersi alla guida in condizioni che permettano di conservare il controllo del proprio veicolo: ed è improbabile che calzature del genere siano compatibili con un’efficace azione di guida dei piedi (freno, acceleratore, frizione).

 


I nodi verrebbero al pettine, ahinoi, in caso di incidente. Con la compagnia assicuratrice che potrebbe anche contestare al conducente il fatto di non essere stato fisicamente in grado di compiere le manovre essenziali; le calzature inadeguate, insomma, come concausa del sinistro. Dal punto di vista economico, quel conducente rischierebbe di rimanere non tanto in ciabatte ma in mutande.

Davide Fornaro