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Briciole di pane

Vulnerabilità sismica, dalle norme alla ricerca. Ingegneri e studenti insieme per un seminario formativo

Si è svolto al Polo universitario di Rieti della Sapienza l'incontro per parlare di "Vulnerabilità sismica del territorio e delle costruzioni". Per Anas, l'ing. Fabrizio De Franciscis ha fatto il punto sugli interventi del piano di ripristino della viabilità colpita dal sisma Centro Italia

Il 21 febbraio si è svolto presso l'Aula Magna del Polo universitario di Rieti della Sapienza il seminario formativo "La vulnerabilità sismica del territorio e delle costruzioni" organizzato dall'Ordine degli Ingegneri del Provincia di Rieti, dalla Facoltà di Ingegneria Civile e Industriale dell'Università La Sapienza e dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici. Il Seminario ha affrontato lo stato dell'arte sul tema della vulnerabilità sismica, sia dal punto di vista normativo che della ricerca scientifica. Al seminario sono intervenuti oltre 150 partecipanti tra ingegneri e studenti del corso di Ingegneria per l'Edilizia Sostenibile.   

Il Seminario ha l'obiettivo di presentare gli studi e le ricerche finalizzati alla definizione puntuale della pericolosità sismica del territorio e delle costruzioni.

Il territorio italiano è esposto ad una elevata pericolosità sismica, soprattutto lungo la catena appenninica per la presenza di strutture tettoniche attive. Periodicamente i nostri territori sono segnati da eventi sismici che ci ricordano di mantenere alta l’attenzione, anche in considerazione dell’alta vulnerabilità sismica di molte strutture e infrastrutture presenti al suo interno. La gestione del rischio sismico richiede, da un lato, studi e ricerche finalizzate alla definizione puntuale della pericolosità sismica di sito, tenuto conto anche degli effetti di amplificazione e della instabilità interessati, per una migliore definizione delle azioni agenti e, dall’altro, una crescente attenzione nella efficace valutazione della vulnerabilità delle strutture e infrastrutture. Solo una corretta diagnosi della situazione può consentire una pianificazione e taratura degli interventi di miglioramento sismico, finalizzata alla ottimizzazione delle risorse a disposizione. La particolare attenzione sul tema è testimoniata anche dai recenti aggiornamenti normativi quali le NTC 2017 e Linee Guida per la classificazione del rischio sismico delle costruzioni, che rendono la legislazione antisismica italiana, allineata sia alle più moderne normative a livello internazionale sia all’evoluzione tecnica e alla ricerca scientifica. In questo contesto la affidabilità ed efficienza delle infrastrutture viarie, oltre ad incidere significativamente sull’economia e sullo sviluppo del territorio, risulta di grande importanza nella gestione dell’emergenza, come apparso chiaro negli ultimi eventi sismici che hanno interessato il nostro Paese. Il seminario si pone l’obiettivo di affrontare lo stato dell’arte sul tema della vulnerabilità sismica del territorio e delle costruzioni, sia dal punto di vista normativo che della ricerca scientifica.

La seconda sessione è iniziata con l'intervento dell'ing. Fabrizio De Franciscis, coordinatore struttura per il sisma del centro Italia di Anas, che ha illustrato il lavoro svolto a seguito della nomina dell'ing. Fulvio Soccodato di Anas come Soggetto Attuatore della Protezione Civile per il coordinamento degli interventi di messa in sicurezza e di ripristino della viabilità, alla luce delle numerose criticità riscontrate, della complessità degli interventi e della necessità di assicurare un più puntuale coordinamento delle attività di ripristino e messa in sicurezza della circolazione a seguito delle scosse sismiche che si sono susseguite a partite da agosto 2016. Il perimetro dell'ambito territoriale di intervento si estende su una superficie complessiva di circa 7.600 kmq e comprende 131 Comuni di 9 Provincie: L'Aquila, Teramo, Rieti, Ancona, Ascoli Piceno, Fermo, Macerata, Perugia, Terni e di 4 Regioni: Abruzzo, Lazio, Marche, Umbria.

La rete stradale all'interno di detto perimetro si estende per circa 15.300 Km e fornisce la mobilità a oltre 1770 centri urbani presenti. Su tale area la rete viaria è impiegata per movimentare le macerie dalle 194 zone rosse presenti nell'area e per la realizzazione e l'accesso alle oltre 206 SAE (Soluzioni Abitative di Emergenza) ed alle 76 aree container. Per la ricognizione puntuale delle criticità presenti sulla rete stradale sono stati effettuati sopralluoghi su 980 siti e complessivamente sono state identificate 900 criticità di vario livello di gravità.

La ricognizione effettuata può considerarsi sostanzialmente completa per la rete di 1^ livello, mentre deve essere completata per la rete di 2^ livello, ad oggi censita per circa il 90%. Sulla rete di 3^ livello, cui sostanzialmente appartengono le strade comunali, la ricognizione è ancora in itinere. Il programma degli interventi è stato suddiviso per stralci funzionali e ad aprile 2017 sono stati approvati il 1° e 2° stralcio per 501 interventi accorpanti in 241 progetti per un valore di 474 milioni di euro. Ad oggi risulta completata la progettazione per 373 milioni di euro e appaltati lavori per 290 milioni di euro. Il 3° stralcio in fase di approvazione prevede ulteriori 121 interventi per 103 milioni di euro.