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Briciole di pane

Aeroporti, Riggio (Enac): "Per privatizzare occorre atto forte del governo"

Al convegno 'Privatizzazione degli aeroporti: quale futuro?', i vertici di Enac, Enav, Adr e Sea chiedono il Piano nazionale degli aeroporti

Roma, 22 maggio 2013- "Più del 50% degli aeroporti italiani oggi sono privatizzati. Il problema è sui medi. Se privatizzasse anche Catania andremmo verso il 60%. Ma è indispensabile un atto forte del governo". Lo ha detto il commissario straordinario dell'Enac Vito Riggio, a margine del suo intervento a un convegno sulla privatizzazione degli aeroporti, in corso a Roma. "Ci sono nel Paese alcune situazioni che meritano di essere privatizzate - ha aggiunto -. Sono contrario però alle privatizzazioni quando si è con l'acqua alla gola. Non ci dobbiamo ridurre a un processo di evoluzione darwiniana. C'è bisogno di una razionale configurazione dello stato delle arti, serve decidere e fare investimenti. Se uno non investe lascia gli aeroporti in una situazione di lento degrado".

Gli ha fatto eco il direttore generale Alessio Quaranta: ''Se in tante realtà europee la privatizzazione è un punto di partenza, da noi è un punto di arrivo''. Quaranta ha sottolineato la necessità anche di una linea politica: serve il Piano nazionale degli aeroporti e ''mi auguro che il Governo possa traguardarlo come priorità. Bisogna garantire le concessioni agli aeroporti, senza non c'è possibilità di sviluppo. Spero che la nuova compagine governativa se ne occupi seriamente. Ad esempio c'è da affrontare subito un problema, quello della soglia di 250mila passeggeri per avere la garanzia degli aiuti. Mette a rischio 60 aeroporti del nostro paese".

Anche da parte dei vertici dell'Enav si chiedono più certezze per la privatizzazione. "Il nostro Paese deve rimettere in moto un meccanismo di sviluppo che consenta di favorire la mobilità aerea, ma deve fare ancora i conti con una situazione corrente caratterizzata da: un'elevata frammentazione della domanda; la mancanza di un vettore di riferimento; la dispersione dei flussi di traffico aereo commerciale in una moltitudine di aeroporti di feederaggio ai grandi hub europei; un network sempre più variabile. In questa situazione per privatizzare 'bene' servirà qualche certezza in più'', ha affermato il direttore generale dell'Enav Massimo Bellizzi. ''Nello specifico della gestione del traffico aereo - ha precisato Bellizzi - per Enav sarà fondamentale comprendere come modulare e rivedere i servizi forniti su ogni aeroporto, negoziando un nuovo accordo con lo Stato (rinnovo del Contratto di Programma e del Contratto di Servizio) e definendo un nuovo 'patto' con gli stakeholder (nuove modalità di partenariato e accordi commerciali)''. In generale, secondo Bellizzi, ''se l'aeroporto è l'elemento critico, considerato che la Commissione europea non vuole e non supporterà la costruzione di nuovi aeroporti e, al contrario, imporrà il miglior utilizzo degli scali disponibili, come in tutta Europa l'obiettivo, anche per l'Italia, è quello di incentivare la connessione intermodale, classificare gli aeroporti, promuovere il reciproco scambio della capacità residuale e favorire gli investimenti dei privati''.

Sul tema privatizzazione, è intervenuto anche l'amministratore delegato di Aeroporti di Roma, Lorenzo Lo Presti. "Se vogliamo che ci sia un interesse dei privati - ha detto - penso sia il caso di dare risposta ad alcuni temi fondamentali. Bisogna avere un quadro di regole certe e un sistema tariffario, avere un piano di investimenti. Noi, come AdR, investiremo nei prossimi quattro anni 1 miliardo e 260 milioni di euro, 540 milioni solo quest'anno. Poi occorre garantire un sistema competitivo, remunerare gli azionisti, avere un vettore di riferimento e garantire la qualità. Questi sono i temi con cui combattiamo tutti i giorni".

Sull'opportunità della privatizzazione si è soffermato anche Giulio De Metrio, chief operating officer e deputy ceo della SEA, la società che gestisce gli aeroporti milanesi. "Fino a 18 mesi fa - ha affermato - la SEA era pubblica. L'intervento privato fa cambiare marcia, dà anche una forza d'ascolto più forte. La nostra visione sugli investimenti da fare è bifocale, sul breve e sul medio-lungo periodo, e non è cambiata, ma è molto più garantita di prima. E' rimasta la coerenza di fondo negli obiettivi strategici e la tensione verso l'acquisizione di nuovo traffico".

A margine del convegno, il commissario straordinario Riggio ha lanciato anche un allarme: in questa ''fase di incertezza'' in cui l'Enac non può più fare i contratti di programma e l'Autorità dei trasporti non c'è ancora, ''alcuni aeroporti significativi sono rimasti senza contratto e questo è un problema serio''. Il commissario straordinario dell'Enac ha annunciato di aver inviato ieri una proposta al ministro dei trasporti Maurizio Lupi, sollecitando un atto di indirizzo per permettere all'Enac di tornare a fare i contratti di programma.

''C'è una situazione di assoluta urgenza - ha precisato Riggio - che riguarda gli aeroporti di Bergamo, Genova e Torino, che chiedono di avere un contratto di programma''. Nella proposta il commissario straordinario suggerisce anche che, ''in assenza dell'Autorità, venga costituita presso l'Enac una struttura autonoma che faccia la regolazione economica e finanziaria''. Inoltre, ha aggiunto Riggio, ''ho proposto anche di vedere se, con la trasformazione dell'Enac in ente pubblico economico, possa usare la propria esperienza anche per vigilare sulle concessioni autostradali, visto il momento di stallo per il passaggio dell'Anas al Ministero''.

M.Av.