Alitalia sfida i treni sulla Roma-Milano: solo cinque tariffe
Dal 16 luglio non ci saranno più le 44 tariffe di adesso, compresa quella da 700 euro per chi compra all'ultimo momento
Roma, 20 giugno 2012 — Il 2012 «sarà peggiore dell'anno scorso ma nel 2013 l'obiettivo è tornare all'utile». E poi «entro 4 o 5 anni diventerà inevitabile entrare in una grande alleanza» con Air France ancora «in prima fila». Il nuovo amministratore delegato Andrea Ragnetti guarda al futuro di Alitalia dal palco della convention aziendale organizzata a Fiumicino. E concentra la sua attenzione sulla rotta d'oro della compagnia, quella da Roma a Milano che a ottobre, salvo sorprese, verrà aperta ad altri operatori per la fine delle deroghe Antitrust.
Dal 16 luglio non ci saranno più le 44 tariffe di adesso, compresa quella da 700 euro per chi compra all'ultimo momento. Ma cinque fasce a prezzo fisso, con diverse condizioni di servizio e di rimborso, che per la sola andata vanno da un minimo di 99 a un massimo di 289 euro. «Siamo i primi al mondo a fare questa scelta — dice Ragnetti — e ci assumiamo un rischio».
Il prezzo medio potrebbe essere più basso di quello attuale e quindi la scelta pagherà solo recuperando una parte di quei passeggeri che si sono spostati verso i treni ad alta velocità e che oggi sono il 60%. Non è un mistero che il modello delle nuove tariffe si ispiri proprio alle ferrovie. E così la compagnia pensa anche di portare un altro argomento a sostegno della sua tesi contro la fine del monopolio: sulla Roma-Milano la concorrenza c'è già perché a farla sono Frecciarossa e Italo. Una posizione ribadita anche nell'ultimo ricorso appena depositato al Tar.
Ma non c'è solo la rotta d'oro. Il presidente Roberto Colaninno dice che il vero obbiettivo è «triplicare i clienti e battere le low cost». Per questo partiranno una serie di promozioni, compresi biglietti premio su tutti i voli di agosto. E i mille esuberi di cui si parla? «Li eviteremo a tutti i costi — dice Ragnetti — e se faremo qualche aggiustamento i numeri non saranno certo quelli».