Alitalia, si avvicina il piano industriale
Cda il 26 ottobre
Roma, 7 ottobre 2011 - Le voci di una possibile fusione con Air France continuano a tenere banco. Ma Roberto Colaninno, presidente di Alitalia, preferisce non sbilanciarsi. «Prima il piano industriale, poi gli azionisti rifletteranno». Il nuovo piano per il prossimo triennio arriverà sul tavolo del cda convocato il 26 ottobre e chiamato ad approvare i conti dei primi nove mesi «Dopo tre anni - spiega Colaninno - mi ritengo completamente soddisfatto perché abbiamo raggiuntogli obiettivi che volevamo». Insomma, la missione fin qui «è compiuta - chiarisce il presidente -. Ora si tratta di disegnare un prossimo obiettivo e le strategie per raggiungerlo». Nell'immediato, però, c'è un'altra sfida su cui Alitalia non intende risparmiarsi: quella contro l'applicazione della direttiva Ue "emission trading" anche all'aviazione civile. Rocco Sabel-li, amministratore delegato del gruppo,va dritto al punto. «Se sarà mantenuta negli attuali profili - avverte - la direttiva avrà per noi un impatto pesante, anzi insopportabile. È una legge sbagliata, seppur condivisibile negli obiettivi, ma fatta con regole e criteri incoerenti». A tal punto, ragiona Sabelli, da produrre un paradosso: «Alitalia con la flotta più giovane in Europa (età media sotto i 9 anni, ndr) e con minori emissioni, sarà la più penalizzata». Tanto che la compagnia spinge sui ministeri interessati per- Alitalia Il futuro jet Embraer E-175 destinato a rinnovare la flotta regionale della compagnia ché la direttiva «sia ripensata e congelata dal i gennaio 2012». L'allarme di Sabelli arriva nel corso della presentazione del nuovo Embraer E-19o, il primo dei 20 aerei - cinque E-190 da 100 posti e quindici E-175 da 88 posti - che la compagnia riceverà dalla società carioca entro il 2012. L'operazione vale complessivamente 400 milioni e rappresenta il primo tassello del programma di rinnovamento della flotta "regional". Obiettivo: la sostituzione dei 16 aerei del parco attualmente esistente. La nuova direttiva Ue rischia dunque di condizionare l'impegno della compagnia su questo versante con un impatto significativo sui bilanci stimato dallo stesso Sabelli «trai 30 i70-8o milioni di euro in tre anni» (si veda 11 Sole 24 Ore del 20 agosto). Il pressing di Alitalia è quindi molto forte. E il sottosegretario alle Infrastrutture, Aurelio Misiti, non si sottrae. «Sospenderemo il recepimento della direttiva fino a quando non l'avremo modificata e migliorata». Il tempo stringe e anche il ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, incontrando ieri il commissario europeo per il clima Connie Hodegaard, in vista del Consiglio dei ministri dell'Ambiente Ue in programma lunedì a Lussemburgo, ha ribadito che la nuova direttiva «è penalizzante per i vettori che hanno prevalentemente rotte a medio e breve raggio, come l'Alitalia». Una posizione messa poi nero su bianco in una nota inviata dal governo al Consiglio Ue, e che sarà discussa lunedì, con cui l'Italia chiede «che sia presa in considerazione la possibilità di posticipare la data di avvio del sistema».