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Briciole di pane

Asstra-Gpf: 1 italiano su 2 favorevole a tariffe differenziate per mezzi pubblici locali

Il dato emerge dall’indagine "Le tariffe nel tpl ed i nuovi stili di mobilità"

La comprensione del sistema delle tariffe nel TPL è influenzato dallo status quo, che agisce come punto di partenza, che ha plasmato per decenni e tuttora influenza l’esperienza di utenti e non. 
In particolare, la richiesta che emerge dai non-utilizzatori di TPL è che la tariffa del biglietto deve essere  univoca, chiara e comprensibile, mentre  gli utilizzatori regolari sono più propensi    ad accogliere novità, a patto che abbiano effetti apprezzabili sulla propria esperienza di trasporto. È quello che emerge da un'indagine demoscopica condotta da Asstra insieme a Gpf Inspiring Research, "Le tariffe nel tpl ed i nuovi stili di mobilità". La ricerca è stata condotta con rilevazione CAWI dal 14 al 22 settembre 2023 su un campione di 1566 casi, statisticamente rappresentativo della popolazione italiana maggiorenne, inclusiva sia di utenti che non del Trasporto Pubblico Locale.

In generale il TPL in Italia – prosegue la nota - è ancora   percepito da circa 6 utenti su 10 come caro – o in termini assoluti, per un utente su 6, o quantomeno per il servizio che offre, per 4 utenti su 10. Le attese (influenzate dallo “status quo” di cui si diceva) sono tali da far tuttora ritenere in larga parte che debba essere il settore pubblico ("lo Stato, le regioni, i comuni") a dover accollarsi l'onere di "trovare fondi sufficienti per migliorare il servizio, senza aumentare il prezzo del biglietto", anche se questo implica un carico maggiore nei confronti della collettività nel suo insieme. Questo avviene sia tra gli utenti regolari che tra quelli sporadici (e i non-utenti) del TPL.

Vi sono tuttavia segnali evolutivi interessanti. In particolare, un italiano su 3 (il 31,9%, dato aggregato tra utenti e non di TPL) ritiene che andrebbe garantita una qualità migliore del trasporto pubblico pur a costo di aumentare il prezzo dei biglietti. Sempre in termini di compromesso tra spesa per il singolo e impatto sulla collettività, quasi un quarto degli italiani ritiene che gli abbonamenti potrebbero arrivare a costare anche di più, incidendo così "meno sulla collettività", pur se la maggioranza della popolazione tuttora comunque concorda con la logica di ripartizione attuale.

Per quanto attiene l’innovazione gli utenti TPL mostrano un'apertura alla logica di tariffazione differenziata secondo l'orario, vista come utile per combattere il sovraffollamento. Grande successo è riscosso dai sistemi automatizzati di “best fare”, apprezzati da oltre 8 italiani su 10, pur se tuttora conosciuti da meno della metà della popolazione. Si tratta di sistemi intelligenti con pagamento digitale a mezzo carta di credito, che (nelle migliori pratiche già in uso, come per esempio a Milano, Bologna, Londra) automaticamente registrano il numero di viaggi effettuati entro un certo periodo di tempo e applicano il sistema tariffario di maggior vantaggio per l’utente, tra corsa singola, biglietto giornaliero (se la somma delle corse singole arriva a un valore superiore), abbonamento settimanale, etc.

Per guidare e motivare in particolare gli utenti potenziali di TPL, cioè gli utenti occasionali o nulli caratterizzati da un profilo socioculturale più innovativo, occorre agire sull'esperienza percepita, stimolando un passaggio di percezione, analogo a quello che nella ferrovia è stato attivato dall'Alta Velocità. 

Solo a fronte di un miglioramento delle condizioni percepite del servizio si è disposti a pagare un prezzo maggiore per fruire del TPL, anche recependo dinamiche più realistiche di fatturazione e flessibilità della stessa.