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Briciole di pane

Aumenti delle tariffe in vista per Frejus e Monte Bianco

Per effetto di una serie di accordi internazionali i rincari dovrebbero essere del 20% nel 2015

Genova, 26 giugno 2012 – Fra tre anni attraversare i valichi alpini stradali del Frejus e del Monte Bianco potrebbe costare il 20% in più rispetto ad oggi. La previsione è stata resa nota a Torino nell’ambito di un incontro organizzato da Unioncamere insieme alla Consulta per l'autotrasporto dedicato al ruolo della logistica e degli scambi per lo sviluppo economico. La crescita dei pedaggi sarebbe dovuta ad una serie di accordi internazionali che nel 2015 troveranno piena applicazione e che, stando agli analisti del settore, potrebbe provocare un ulteriore spostamento dei traffici dai valichi alpini a  quello di Ventimiglia in Liguria. Un fenomeno che si è già verificato: fra il 2004 e il 2010, infatti, mentre il Frejus ha visto diminuire il traffico del 34,5% circa, Ventimiglia ha subito una flessione dell’1,1%.
Ma quali sono gli aumenti previsti?
In previsione c’è un +3,5% all'anno previsto dall'accordo per la realizzazione della Nuova Linea Torino Lione (NLTL). In questo caso il maggior introito servirà per finanziare modalità di trasporto meno inquinanti e più compatibili con l’ambiente. Altri aumenti sono previsti in base agli accordi tra gli stati e le società concessionarie che stanno costruendo, con propri finanziamenti, la seconda galleria di sicurezza del Frejus. A tutto questo, è stato spiegato nel corso del seminario, occorre aggiungere l’effetto della EcoTax francese dovuta alla ratifica oltralpe del “Protocollo delle Alpi” che impone da gennaio del prossimo anno, l'applicazione dell'eurovignette: 12 centesimi in più a chilometro per gli attraversamenti alpini.
E, in tema di aumenti delle tariffe, Bartolomeo Giachino – Presidente della Consulta – ha sottolineato che questi vanno applicati “un po' alla volta in modo da riequilibrare le tariffe dei valichi, altrimenti il Piemonte si troverà a dover affrontare costi astronomici per poter mantenere rapporti economici con il suo primo partner commerciale estero ovvero la Francia”.

Andrea Zaghi