Benzina: Il prezzo ha superato del 50 % quello del latte
Torino, 21 agosto 2012 - Con gli ultimi aumenti il prezzo di un litro di benzina ha sfiorato i due euro e ha superato del 50 per cento quello di un litro di latte fresco. E’ la denuncia della Coldiretti – la piuù importante organizzazione agricola europea – di fronte agli ultimi balzi in alto dei prezzi alla pompa dei carburanti. Stando alle ultime quotazioni, spiegano i coltivatori diretti, “un pieno di benzina per una automobile di media cilindrata con un serbatoio di 50 litri sfiora i cento euro e condiziona la capacità di spesa delle famiglie”.
Sempre continuando con gli esempi e le comparazioni, l’organizzazione agricola, dice poi che un litro di benzina è arrivato a costare ben più di un chilo di pasta, come un chilo di pesche e poco meno di tre chili di cocomero. “Una situazione insostenibile – afferma quindi Coldiretti - che mette a rischio la ripresa dell’economia in un Paese in cui l’88 per cento delle merci viaggia su strada”.
Ma a subire l’effetto del “caro-carburanti” sarebbero anche le stesse imprese agricole che, dicono ancora gli agricoltori, “in questo momento consumano grandi quantità di gasolio per garantire l’irrigazione nei campi per salvare le coltivazioni agricole dal caldo e dalla siccità”. Ma a subire gli effetti dell’aumento dei costi energetici è in realtà l'intero sistema agroalimentare, produzione, trasformazione e distribuzione, dove si stima che i costi di trasporto e della logistica siano circa un terzo del totale. Tutto mentre l0uncio effetto “positivo” della situazione, sembra essere l’esplosione degli acquisti dei prodotti alimentari cosiddetti a “chilometri zero” (che pare abbiano superato il miliardo di euro), cioè quelli delle imprese agricole più vicine, che non devono subire l’aggiunta dei costi di trasporto.