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Briciole di pane

Blocco dei Tir, intervengono i prefetti

Monti: rispettare le leggi - TrasportoUnito rilancia con nuove richieste

Roma, 25 gennaio 2012 – Potere ai prefetti di emanare ordinanze urgenti in caso di situazioni che compromettano la sicurezza nella circolazione e faro della commissione di garanzia che anche ieri, tramite il presidente Roberto Alesse, ricordava le sanzioni pesanti previste per chi viola la legge sugli scioperi. Punta su questi due assi la strategia del Governo per fronteggiare e allentare il blocco dei Tir in corso nella Penisola. Esclusa al momento la precettazione che, secondo il ministero dei Trasporti, rischierebbe di inasprire lo scontro.

Al Senato è intervenuto il ministro dell'Interno, Annamaria Cancellieri, per un'informativa sui disordini della scorsa settimana in Sicilia. La titolare del Viminale ha precisato che «sono in corso indagini per accertare la presenza di elementi della criminalità organizzata tra i manifestanti degli autotrasportatori nell'Isola». Quanto ai disagi causati a livello nazionale, «i prefetti potranno far ricorso all'adozione di apposite e mirate ordinanze urgenti in caso di situazioni che compromettano la sicurezza nella circolazione». A Roma è già successo: il prefetto ha intimato lo stop ai mezzi pesanti fermi ai caselli autostradali, anche per prevenire eventuali manifestazioni a Roma dei dimostranti.

«La situazione - ha detto Cancellieri - è stata affrontata coniugando fermezza e dialogo. Ciò ha consentito di stemperare le situazioni di tensione e di gestire ordine e sicurezza pubblica». In una telefonata al vicepresidente della Commissione europea, Antonio Tajani, Cancellieri ha assicurato che «il Governo intraprenderà tutte le misure necessarie per porre fine ai blocchi».

Sul blocco dei padroncini è intervenuto da Bruxelles anche il premier. «Lo sforzo che dobbiamo fare come governanti - ha spiegato Mario Monti - è spiegare al meglio il contenuto e la ragione di ogni misura prodotta, un esercizio di sacrificio per la crescita che riguarda tutte le categorie». Monti ha poi ribadito la volontà di «riformare l'Italia, nella comprensione delle esigenze delle categorie, ma facendo rispettare le leggi, perché se va tutelato il diritto di sciopero - ha concluso - è anche vero che si deve esigere il rispetto della legalità». Il premier incontrerà oggi il governatore della Sicilia, Raffaele Lombardo, per affrontare il nodo della crisi dei padroncini nell'Isola, messa in ginocchio la scorsa settimana da un fermo di sei giorni.

Il ministro dello Sviluppo e dei Trasporti, Corrado Passera, si occupa delle misure richieste dagli uomini dei Tir. «Il ministero dello Sviluppo economico sta lavorando per cercare di risolvere i problemi sollevati dagli autotrasportatori e attuare i contenuti dell'accordo raggiunto l'11 gennaio con le associazioni», ha detto, ribadendo che «da parte del Governo c'è tutto lo sforzo per trovare una soluzione». Al tavolo dell'11 gennaio il ministero ha assunto impegni sui temi più caldi - aumenti del costo del gasolio e delle assicurazioni, rispetto dei costi minimi di sicurezza, semplificazione normativa - determinando di fatto lo smarcamento di tutte le altre sigle dell'autotrasporto dal fermo annunciato da TrasportoUnito. Molti di quegli impegni sono già provvedimenti, mentre il ministro ha confermato che il dialogo è possibile solo se cessa ogni violenza e tensione.

Un appello alla distensione, dopo il tragico incidente di Asti, è arrivato nella mattinata di ieri dal segretario generale di TrasportoUnito, Maurizio Longo, leader della protesta. «Abbiamo deciso di proseguire con la protesta, ma il nostro appello è: basta forzature, tensioni, blocchi». L'associazione però non molla, anzi rilancia, rimpolpando il paniere delle richieste.

Insufficiente il rimborso trimestrale delle accise introdotto con le liberalizzazioni, inapplicabili e sostenute da un sistema di controlli e sanzioni inadeguato le norme sui costi minimi per la sicurezza. «La prima soluzione trovata dal Governo - tuona Longo - non risolve il problema dell'esposizione finanziaria delle imprese che non hanno i soldi per comprare il gasolio». TrasportoUnito chiede invece il recupero immediato delle accise direttamente in fattura d'acquisto e la rimozione dell'obbligo di rivolgersi al giudice per il recupero dei costi minimi: «Intervenga direttamente lo Stato con controlli automatici nelle aziende committenti, sanzionando anche l'affidamento dei lavori a irregolari, abusivi e false imprese comunitarie». Non soddisfa neanche il sistema di rimborso dei pedaggi autostradali, che TrasportoUnito chiede di trasformare in sconto immediato al casello, né il termine vincolante di sessanta giorni dalla emissione della fattura previsto peri pagamenti, che i padroncini vogliono portare a trenta

Trasporto Unito rilancia sule regole e sui tempi di attesa nelle operazioni di carico e scarico della merce e chiede l'abolizione dell'intermediazione. Richiesta, infine, l'esenzione dal Sistri (il sistema telematico di tracciabilità dei rifiuti) per tutte le piccole e medie imprese dell'autotrasporto.

E proprio ieri l'agenzia delle Entrate ha sbloccato un volano importante: il bonus sul gasolio per autotrazione deciso con l'articolo 15, comma 4, della manovra di Natale (Dl 201/2011). L'agenzia ha spiegato che anche per questa agevolazione vale il codice tributo «6740-credito d'imposta - agevolazione sul gasolio per autotrazione impiegato dagli autotrasportatori», istituito con la risoluzione n.133/E delle Entrate del 30 aprile 2002 e confermato dalle Dogane con proprio atto del 4 gennaio 2012. Diventa così possibile usufruire del bonus con il modello F124.

Silvia Marzialetti (fonte: Il Sole 24 Ore)