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Briciole di pane

Camionisti cercansi. Disperatamente

Un drastico calo di conducenti compromette tutto il sistema economico-produttivo

“Non solo Dio non esiste, ma provate a trovare un idraulico nei fine settimana!”. La folgorante battuta è di Woody Allen. Operatori ed esperti di trasporto terrestre potrebbero oggi modificarla: sostituendo “idraulico” con... “camionista”. è infatti un dato lampante: si tratta di una professione che ha perso tutto il suo appeal; negli organici si stanno aprendo vuoti spaventosi. Il sito professionecamionista.it riporta una recente dichiarazione di Doriano Bendotti, segretario provinciale della Federazione Autotrasporti di Bergamo: “Se presso le nostre aziende si dovessero presentare 500 camionisti in cerca di lavoro, verrebbero assunti tutti e subito”. Rincara la dose Pasquale Russo, segretario nazionale di Conftrasporto: “Le imprese sono alla ricerca di circa 15.000 autisti e si sta creando un gravissimo danno al settore”.

Il problema, va detto, non è unicamente nostrano. In Germania (dati 2018) mancano oramai 45.000 autisti: a fronte di circa 30.000 pensionamenti annui si registra l’esordio al volante di soli 16.000 giovani, e si cerca di correre ai ripari con arruolamenti nell’Europa dell’Est. Analoghe preoccupazioni sono manifestate dalle imprese francesi. Ma è in Italia che tale criticità potrebbe manifestare gli effetti più dirompenti, vista l’assoluta preponderanza del trasporto su gomma nel tessuto economico.

Le cause della disaffezione sono presto spiegate. Il lavoro è duro e pericoloso, anche per alcuni atteggiamenti di fatto delinquenziali da parte datoriale (notizia della settimana scorsa: arrestato in provincia di Varese il titolare di una cooperativa che obbligava gli autisti dipendenti a guidare anche per venti ore consecutive, alterando con vari stratagemmi i dischi del cronotachigrafo). La fama del camionista, nell’immaginario popolare, vira al negativo: ha perso quell’aura di “stimolante libertà” che alcuni decenni or sono sembrava, in qualche modo, possedere. E le abilitazioni professionali (patente, CQC) presentano, tra burocrazia e altro, costi notevoli.

Su quest’ultimo aspetto, la legge di bilancio 2019 ha delineato concrete misure di agevolazione. Gli under 35 assunti con contratto a tempo indeterminato nelle qualifiche Q1, Q2 o Q3 del contratto collettivo nazionale di lavoro logistica, trasporto merci e spedizioni potranno vedersi rimborsare il 50% dei costi sostenuti per il conseguimento di patente e abilitazioni professionali per la guida. Il rimborso sarà erogato dall’azienda, che fruirà di una corrispondente detrazione d’imposta. Copertura finanziaria per ora biennale, fino al 31 dicembre 2020.

Occorrerà, come sempre, valutare bene l’applicazione pratica della norma: è prevista a stretto giro l’adozione di un decreto attuativo da parte del Ministero del lavoro e delle politiche sociali. Ma potrebbe, comunque, essere un primo passo nella giusta direzione.

Davide Fornaro