Car sharing, il ministro Orlando: "Servizio complementare di trasporto pubblico"
Milano, l'amministrazione dà il via libera alla liberalizzazione del marcato del car sharing
Roma, 4 ottobre 2013 - Il concetto di car sharing spesso è associato al termine rivoluzione nella mobilità urbana. Ma se gli amministratori locali e Ministri cominciano a incentivare la formula di trasporto condiviso, significa che qualcosa comincia a muoversi nel complesso universo dei trasporti urbani. E sembra diventato un obiettivo condiviso da tutte le forze politiche quello di combattere traffico e polveri sottili che infestano le nostre città. Accanto alla mobilitazione di risorse economiche (scarse al momento per la crisi) e umane (ingegneri urbanisti, economisti, ingegneri, industriali e Università) per una mobilità sostenibile, occorre promuove il cambiamento delle abitudini dei cittadini. Priorità assoluta quindi al potenziamento del trasporto pubblico.
Magari come sostiene il Ministro dell’Ambiente, Andrea Orlano, adoperando sempre più mezzi pubblici a ridotto impatto (auto elettriche) e facendo rientrare il car sharing tra le varie forme del trasporto pubblico. In una recente intervista, infatti, il ministro ha dichiarato che sia ormai giunta: “l’ora di una legge che definisca il ruolo di questo strumento come servizio complementare di trasporto pubblico”. Rivendica inoltre le iniziative intraprese del suo dicastero: “ il potenziamento del trasporto pubblico locale, la messa in circolazione di veicoli a basso impatto ambientale, la diffusione del car sharing appunto, la razionalizzazione dei processi di distribuzione delle merci in ambito urbano, la promozione della mobilità ciclistica e messa in sicurezza della mobilità degli utenti deboli della strada. È un impegno costante che riguarda quasi 600 interventi a favore di circa 170 enti locali per oltre 625 milioni di euro”.
Iniziative a favore del car sharing arrivano anche da Milano. Nella città meneghina sono oramai in tre gli operatori a contendersi la fetta del mercato delle auto ecologiche prese in affitto in forte crescita. Car2Go, un mese e mezzo fa si è aggiunto a GuidaMi di Atm e presto, la cordata Eni, Fiat e Trenitalia, potrà fare la sua comparsa con le Fiat 500 per il capoluogo lombardo. Si arriverà quindi a un traguardo di 1.300 auto da condividere, che segna un importante passo avanti sulla strada della liberalizzazione delle vetture in condivisione, intrapresa lo scoro luglio dall’amministrazione. Il nuovo soggetto è in realtà un partenariato tra colossi: Eni mette l’energia, Fiat le auto e Trenitalia la pubblicità dei Frecciarossa.
Milano sarebbe la città capofila di un progetto che presto potrebbe riguardare anche altre città. La cordata mette in campo 650 vetture (alcune delle quali a metano), quasi tutte 500 (600) e una cinquantina di 500 modello L. Attraverso il cellulare sarà possibile richiedere la macchina a noleggio il cui costo è calcolato in minuti. Il prezzo dovrebbe essere di circa 0,25 centesimi per minuto, leggermente inferiore rispetto ai 0,29 centesimi per affittare una delle 450 smart bianche e azzurre della Car2go dei tedeschi del gruppo Daimler. Il nome del progetto ancora è sconosciuto, ma comunque entro l’anno dovrebbe vedere la luce. Rispetto al primo operatore, la cordata offrirebbe un auto di segmento maggiore; parimenti a Car2go, si pagherà a minuto il noleggio e le auto si potranno prendere e lasciare dove si preferisce.
L’offerta della cordata viene accolta da palazzo Marino con entusiasmo attraverso le parole dell’assessore alla Mobilità, Pierfrancesco Maran: “grazie alle nuove regole messe in campo dal Comune è in atto un'autentica rivoluzione della mobilità. Dopo il boom del bike sharing, con oltre il 50 per cento di abbonati in un anno, e il successo del car sharing, con i 40mila utenti di Car2Go che si aggiungono ai 6mila di GuidaMi, a Milano sarà sempre più ampia l'offerta di mezzi in condivisione per i cittadini". Per tutti gli operatori interessati, c’è tempo fino al prossimo 31 dicembre per presentare un progetto di car sharing a Milano e contribuire ulteriormente alla concorrenza. Superata la rivoluzione, si attende che il car sharing diventi sempre più una formula centrale del trasporto pubblico.