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Briciole di pane

In caso d'incidente stradale si rilevano anche le tracce elettroniche

E' una violazione al Cds telefonare senza vivavoce, chattare, messaggiare, effettuare download

Roma, 20 settembre 2016 – Basta con questo uso scriteriato dei telefonini! Quante volte bisogna dirlo e scriverlo? E’, d’altronde, un fatto noto che utilizzare il cellulare quando si è alla guida senza dispositivo vivavoce o auricolare (violazione, tra l’altro, pesantemente sanzionata dal Codice della Strada) pone in essere situazioni di pericolo per la propria e altrui incolumità. Nemmeno le migliaia di sanzioni finora affibbiate a conducenti impegnati con lo smartphone sembrano incidere sul riprovevole comportamento. Ma le cose potrebbero cambiare, almeno in prospettiva. La polizia municipale di Torino ha, infatti, messo a segno un’interessante attività investigativa, su delega della Magistratura, che prende spunto proprio dalla tecnologia (software e hardware) a disposizione. Una sorta di “uovo di Colombo”, a pensarci bene. Il ragionamento prende atto, come dicevamo, del fatto che all’interno dei veicoli si trova di tutto. Al telefonino, in possesso di chi guida, si somma quanto meno il computer di bordo, comprensivo di navigatore e altre sofisticherie hi-tech. Lo sviluppo della smart car tecnology, le rende più intelligenti e capaci anche di segnalare situazioni di pericolo. E allora, ha pensato bene il magistrato che ha demandato il compito agli agenti, perché non servirsene per appurare, a fronte di un sinistro, se il conducente stava telefonando, chattando, scrivendo sms o scaricando files? Le impronte informatiche non si cancellano, una mano esperta le trova. In Italia, l’indagine forense sui devices si può attivare solo in caso di reati. Negli Usa, invece, si sta studiando una modifica delle norme che consenta ai poliziotti di procedere alla loro verifica in caso d’incidente. Non è da escludere che pure nel Belpaese, prima o poi, si arriverà a questo. Si potrà, quindi, dimostrare che una eventuale collisione sia stata determinata dallo smartphone adoperato nel momento più sbagliato. Oppure il contrario, ovviamente.

Carlo Argeni