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Briciole di pane

Circolazione stradale: cresce l’uso dell’auto sulle strade Anas

Dopo la stagione estiva il traffico veicolare ha ripreso il suo regolare ciclo e continua ad essere un segnale importante per la crescita del Pil

La mobilità su gomma cresce in tutte le categorie di trasporto e nello stesso tempo continua a rappresentare un segnale o un elemento di misura del Prodotto interno Lordo nel nostro paese. Con la pandemia, ormai alle spalle pur mantenendo le dovute cautele ed attenzioni, l’uso privato dell’automobile si conferma rilevante e costante negli spostamenti su strade e autostrade, senza escludere i trasporti di merci o persone con l’ausilio di mezzi pesanti e autobus che sono un tassello fondamentale nella crescita economica di numerosi settori

Ad aprile scorso, Anas ha registrato sulla propria rete stradale e autostradale un aumento significativo dei volumi di traffico rispetto all’anno 2021 e il primo trimestre ha evidenziato un aumento medio pari al 20% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente

I dati registrati in questi mesi risultano ancora inferiori ai dati del 2019, ossia l’era precovid, ma a settembre 2022 c’è una differenza soltanto del 5% in meno rispetto al 2019.

Guardando quindi all’andamento della circolazione veicolare, per poter stimare i valori del Prodotto interno lordo per il III trimestre 2022, si è partiti dal modello di regressione lineare tra PIL e IMR (Indice di mobilità rilevata) e dovendo confrontare i vari trimestri, è stato trasformato l’IMR, che misura il transito medio giornaliero, in trimestri.

Considerando l’ultima stima dell’ISTAT del 5 ottobre 2022, nella quale si indica una crescita dell’1,1 % per il II trimestre ed utilizzando il modello di regressione, è possibile prevedere un PIL in crescita per il III trimestre pari a 1,50 % rispetto al trimestre precedente.

Inoltre i dati relativi al traffico sono circa il 5% in più rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente e il turismo in Italia ha fatto registrare un record di presenze rispetto agli ultimi anni, contribuendo fortemente alla crescita economica e alla ripresa di molte attività commerciali e imprenditoriali

Ma l’utilizzo dell’automobile viene confermato anche da alcune ricerche dei giorni scorsi a livello nazionale. La seconda edizione dell'Osservatorio sugli stili di mobilità degli italiani, promosso da Legambiente in collaborazione con Ipsos e, da quest'anno, con la partnership di Unrae (Unione nazionale rappresentanti veicoli esteri) rivela che il 10% degli italiani usa l'auto privata più di quanto la usasse 5 anni fa.
Rispetto a 4-5 anni fa, il 28% degli intervistati oggi usa l'automobile in modo più frequente, il 50% come prima, il 18% di meno, con un saldo di 10 punti percentuali a favore di chi la usa di più: un risultato secondo Ipsos da collegare verosimilmente alle conseguenze della pandemia.

Un dato che conferma quanto detto negli articoli precedenti, ossia la preferenza degli italiani a viaggiare in auto nella prima estate post covid sia per un problema di sicurezza dal contagio, sia per una comodità ed anche per un risparmio economico rispetto ad altri mezzi di trasporto

Il 93% degli intervistati su scala nazionale nell’indagine di Legambiente e Ipsos,  ha usato la propria auto nell'ultima settimana, anche per piccoli spostamenti, un dato che si ritrova con piccole variazioni anche nelle 5 grandi aree metropolitane esaminate: 90% a Torino, 88% a Napoli, 87% a Roma, 84% a Firenze, 83% a Milano. Anche i dati  del ministero della Transizione Ecologica mostrano che rispetto a quattro anni fa percorriamo complessivamente meno distanze in automobile, ma continuiamo a usare spesso l'automobile, anche nei tratti brevi e soprattutto fuori dai grandi centri abitati.

E la predilezione degli italiani per l'auto è attribuita alle carenze del trasporto pubblico: tratte non coperte (35%), frequenza corse insufficiente e orari non affidabili (19%), mezzi scomodi, non climatizzati e poco puliti (13%), necessità di accompagnare persone con limitazioni di mobilità, come bambini, anziani o disabili (14%).
Il 67% è d'accordo ad accelerare l'elettrificazione dei trasporti, anche a fronte di costi economici, mentre l'82% degli intervistati si dichiara intenzionato ad acquistare o noleggiare un'auto elettrica. Fra le diverse condizioni per poterlo fare ci sono sufficienti incentivi economici (59%), maggiore autonomia (55%), disponibilità di punti di ricarica in città (47%) e/o fuori città (41%), ricarica più veloce (47%).

E proprio per quanto riguarda la nuova mobilità sostenibile, nel 2021 registra cifre record. Se da un lato c’è il boom dei monopattini soprattutto in città, dall’altro si incrementa la scelta per il veicolo elettrico. É quanto emerge dal rapporto presentato nel corso della Conferenza nazionale "Lesscars: drive the revolution", organizzata dall'Osservatorio nazionale sulla sharing mobility. Le flotte, che diventano sempre più piccole ed elettriche, passano dai 84,6 mila veicoli del 2020 ai circa 89 mila nel 2021. Tra questi, il 94,5% sono mezzi a zero emissioni. Cresce anche il fatturato del settore:130 milioni, ossia il 52% rispetto all'anno precedente. Milano è prima in Europa in termini di veicoli in sharing per abitante.

Nicola Montesano