Codice della strada, un'altra stangata. «Il Governo congeli l'aumento delle multe»
Rincari da gennaio. Appello al premier: famiglie già in ginocchio
Roma, 24 ottobre 2012 – ROMA, 24 ottobre 2012 - C’era una volta la scala mobile... Chi se ne ricorda più. Venne cancellata tra l’84 e il ’92 dopo un epico scontro tra le parti sociali. Abolita, ma non per tutti. Vale ancora per le sanzioni stradali. Ogni 2 anni, infatti, le multe sono automaticamente adeguate all’indice Istat. Il prossimo aumento sarà del 5,9 per cento e scatterà a gennaio. Dal 1993 ci sono stati 9 aumenti, con un incremento medio del 51 per cento. Con quest’ultimo ritocco si raggiunge il 60 per cento. Tanto per fare qualche esempio: un divieto di sosta che nel 1993 prevedeva una sanzione di 50mila lire (25,82 euro) salita nel 2012 a 39 euro (+51%), se l’aumento non sarà sospeso arriverà a 41 euro (+59%); il mancato uso delle cinture, passato dalle iniziali 50mila lire a 76 euro, salirà a 80 euro; l’uso del cellulare al volante passerà dai 152 euro attuali a 161; occhio, infine, ai limiti di velocità: il superamento inferiore ai 40 km/h che 20 anni fa ci costava 200mila lire e oggi 159 euro, dal primo gennaio sarà sanzionato con una multa di ben 168 euro.
Vista la situazione economica attuale, dicono quelli dell’Asaps, l’Associazione amici della Polizia Stradale, appare quantomeno indelicato far finta di nulla e applicare senza battere ciglio questi aumenti. Per questo l’Asaps ha chiesto al Governo di sospendere gli aumenti automatici, dato che «in una fase nella quale gli stipendi sono bloccati, una misura come quella dell’incremento biennale delle sanzioni pecuniarie appare estremamente sgradevole per gli automobilisti».
In poche parole, si vuole far notare che «questi aumenti non farebbero altro che incrementare il malcontento e la disaffezione della gente verso la classe politica e le istituzioni in generale».
Ovviamente è giusto pagare se si sbaglia, ma qui tra costo della benzina, assicurazioni carissime, blocchi del traffico, obblighi vari (le catene, ad esempio), aumenti delle multe, sembra che, da un lato, gli utenti della strada siano ormai considerati una sorta di salvadanaio da rompere nel momento del bisogno (cioè sempre), dall’altr,o si potrebbe quasi dire che si voglia dissuadere la gente dal muoversi. E quindi dal comprare auto, moto e ciclomotori, nonché abbigliamento e accessori, con l’ovvia ricaduta economica negativa. Ma la cosa più grave è che i Comuni sempre più spesso prevedano nelle loro voci di bilancio un incremento delle entrate dalle sanzioni e dai verbali emessi dalla Polizia Municipale, incremento che oscilla tra il 10% e il 20%. Emblematico il caso del sindaco di Ferrara, Tiziano Tagliani, che chiede piuttosto esplicitamente agli agenti di fare più multe, altrimenti si vedrà costretto ad alzare le tasse.
