"Connettere l'Italia. Strategie e risultati di una nuova stagione della mobilità"
Dalle Grandi Opere alle Opere Utili: il Ministro Delrio e il Mit alla Sapienza

“Sulle infrastrutture e i trasporti in Italia si è svolto negli ultimi anni un lavoro molto paziente, serio, ma soprattutto collettivo”. Con queste parole il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Graziano Delrio, ha aperto la conferenza del Mit “Connettere l’Italia. Strategie e risultati di una nuova stagione della mobilità” , che si è svolta questa mattina a Roma nell’Aula magna dell’Università La Sapienza, moderata da Gianni Riotta.
“Dalla stagione delle Grandi Opere tout court alla stagione delle Opere Utili, grandi o piccole, per connettere l’Italia e far emergere il ruolo centrale per gli scambi da e per l’Europa”. È in sostanza il claim della nuova stagione per la mobilità dell’Italia avviata dal Mit e che ha messo al centro la pianificazione, la valutazione delle opere, la progettazione di qualità, e il coinvolgimento dei territori e dei cluster delle infrastrutture e dei servizi di mobilità.
“Il percorso di avvicinamento al G7 sui Trasporti ci suggerisce uno sguardo più largo perché le infrastrutture sono un tema connesso al protagonismo e allo sviluppo della società”, dichiara Delrio, che oggi ha firmato il via libera al testo sul Dibattito Publico per la Grandi Opere. “Sì a opere utili, condivise dai territori” ha detto.
Un piano per il miglioramento del sistema infrastrutturale nazionale e dei suoi collegamenti con l’Europa e con il Mediterraneo. “Nei provvedimenti del governo c’è un filo rosso che lega tutti gli interventi. Io sono per la cooperazione per andare avanti insieme – ha sottolineato ancora Delrio. “Solo in questo modo il paese impara a ragionare come sistema senza che si crei competizione anche fra aree contigue. Le strategie adottate nei diversi settori che interessano l’obiettivo finale di connettere l’Italia sono finalizzate a portare il nostro paese ai livelli europei. Perché l’Italia non deve imitare gli altri paesi ma cercare soluzioni particolari che riflettono le sue peculiarità. Ma allo stesso tempo deve adeguarsi alla modernità, senza rimanere legati a vecchi schemi”, ha proseguito il ministro.
Secondo Delrio la geografia è destino. “Le politiche marittime sono strategiche perché l’Italia può diventare per l’Europa una piattaforma logistica. Ma per attirare l’interesse dei grandi investitori istituzionali è necessario risolvere i limiti dei valichi alpini e dei corridoi europei che non sono una condanna ma fondamentali per il destino economico e sociale del Paese”.
La nuova stagione per la mobilità del nostro Paese si è concretizzata quindi in quattro grandi strategiche. La prima riguarda la realizzazione di opere infrastrutturali 'utili' e 'snelle', ma anche condivise dai cittadini. “Il Paese ha commesso errori - dice Delrio - perché abbiamo finanziato opere non prioritarie. Ma in un Paese che ha scarsità di risorse, la selezione delle opere è fondamentale”. Ad oggi sono stati stanziati oltre 110 miliardi per infrastrutture considerate principali. L’85% di questi (circa 93,5 miliardi) è già stato finanziato. “Abbiamo voluto investire sulla logistica, un settore che vale oltre 100 miliardi di fatturato”.