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Briciole di pane

Enac: il sistema dell'aviazione italiana rischia la scomparsa

Il ministro Corrado Passera assicura: "Entro l'estate l'Italia avrà il piano nazionale degli aeroporti"

Roma, 13 giugno 2012 - "Il sistema dell'aviazione commerciale italiana rischia di scomparire come tale e come asset italiano". E' l'allarme lanciato dal presidente dell'Enac, Vito Riggio, che presentando il Rapporto Enac 2011, segnala che dopo un buon andamento del traffico nel 2011 (147.946.210 passeggeri, +6,5%, pari a 9 milioni in più del 2010), nel primo quadrimestre 2012 si sono registrati "segni di cedimento", in quanto per contrastare il calo dei passeggeri (-0,2%) le compagnie aeree sono costrette a ridurre i prezzi e di conseguenza i margini. La fotografia del settore è quindi caratterizzata dal "consolidamento delle low cost", in Italia in particolare Ryanair e Easy Jet, a danno delle compagnie aeree tradizionali. In particolare, ha ricordato Riggio, dopo tre anni dal salvataggio, Alitalia è ancora in rosso mentre gli aeroporti, come quello di Roma, a causa del blocco delle tariffe, non fanno investimenti e tutto questo mette a rischio l'intero sistema. Pronta la risposta del ministro dello Sviluppo e delle Infrastrutture, Corrado Passera: "Entro l'estate l'Italia avrà il piano nazionale degli aeroporti".

Le compagnie tradizionali italiane, ha sottolineato Riggio, "non ce la fanno a raggiungere utili con questo livello dei prezzi", e avrebbero difficoltà a reggere ulteriori aumenti dei costi "come quelli per la navigazione aerea che solo per Alitalia graverebbero per 50 milioni". Per il presidente dell'Enac "dopo gli sforzi fatti per salvare Alitalia dal fallimento a tre anni la situazione non è rosea e non è tornata in utile come previsto dal Piano Fenice". Nel mercato anche con segnali positivi, "come sul prezzo dei carburanti", oggi "c'è da essere estremamente preoccupati".

Servirebbero "misure di potenziamento delle infrastrutture", e andrebbe finalmente risolto il problema dei contratti di programma e delle tariffe aeroportuali, che resta aperto per gli aeroporti di Roma e di Venezia, anche per favorire "un forte ingresso di capitali anche esteri nelle società aeroportuali che potrebbero così adottare politiche più attente alle compagnie tradizionali", poiché il lungo 'sonno' delle tariffe fatto per salvare l'Alitalia ha messo in ginocchio gli aeroporti" (gli aumenti tariffari sono stati bloccati per un decennio, ndr). Insomma, c'è una crisi delle compagnie, una crisi degli aeroporti e una vera e propria crisi dell'intero sistema dell'aviazione italiana.

Il ministro Passera ha gettato acqua sul fuoco. "Entro l'estate - ha assicurato - l'Italia avrà il piano nazionale degli aeroporti". Poi ha spiegato che quello aeroportuale è "un settore dove vanno garantiti servizi ed investimenti sulle infrastrutture: il nostro paese si è distinto negli anni per una mancanza di pianificazione, sul territorio ci sono troppi piccoli areoporti con un dispendio di energie e risorse e con il piano si vuole correggere questa visione localistica delle infrastrutture". Infine Passera ha riconosciuto e ringraziato l'Enac "per i risultati raggiunti in termini di sicurezza, risultati che non vengono mai per caso ma grazie ad un costante impegno quotidiano".

Il ministro, poi, rispondendo al presidente di Assaeroporti e di Adr, Fabrizio Palenzona, ha anche garantito che il contratto di programma di Aeroporti di Roma dovrebbe avere il via libera entro la fine dell'anno. "Il nostro impegno - ha detto parlando dei contratti di programma relativi ad alcuni aeroporti italiani - è di chiudere entro fine anno. Uno, quello di Milano, è già stato fatto. Con altri due (Roma e Venezia, ndr) ci sono delle difficoltà che abbiamo rappresentato alle controparti in maniera esplicita. A mio parere - ha aggiunto - ci sono tutti gli elementi per sperare che questi contratti vengano sottoscritti con piena soddisfazione degli operatori, nel rispetto dei tempi previsti e dei criteri che ci siamo dati".

Mario Avagliano