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Briciole di pane

ENEA presenta le linee di indirizzo per una mobilità e un ambiente abitato sostenibili

Gli argomenti trattati nel workshop "Salute, urbanistica e mobilità. Dai principi condivisi alle azioni"

Roma, 16 maggio 2014 – Focalizzare l’attenzione sul rapporto tra uso del territorio e inquinamento atmosferico, anche sulla base degli orientamenti e delle strategie adottate a livello europeo e internazionale, creando un’occasione di dibattito su un tema di notevole rilievo nella sanità pubblica e della pianificazione energetica e ambientale: sono stati questi gli obiettivi del workshop “Salute, urbanistica e mobilità. Dai principi condivisi alle azioni”, organizzato da ENEA, Associazione Medici per l’Ambiente (ISDE) e Federazione nazionale Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri (FNOMCeO).


Nell’occasione sono stati presentati due position paper, a cui ha contribuito l’ENEA, che contengono le riflessioni più attuali sulla pianificazione territoriale e sulla mobilità, coniugate sul piano della sostenibilità sanitaria, ambientale, energetica, istituzionale e sociale.


Nel documento “La sostenibilità dell’ambiente abitato” viene sottolineato come l’urbanizzazione rappresenti una delle principali cause del cambiamento climatico globale. Il suolo edificato, infatti, copre attualmente circa il 3 % di quello disponibile in totale sulla superficie terrestre, ma con una ben più rilevante impronta ecologica. Se il consumo di suolo per lo sviluppo continua ad espandersi ad un ritmo maggiore rispetto alla crescita demografica e la densità urbana diminuisce - come sta avvenendo nei paesi occidentali – le aree urbanizzate potrebbero occupare fino al 7% della superficie disponibile terrestre nei prossimi vent’anni.


Nel position paper “Principi e linee di indirizzo per un sistema della mobilità sostenibile” si fa riferimento ad un’idea di sostenibilità che comprende non solo gli aspetti strettamente ambientali ma anche quelli legati al benessere e alla salute dei cittadini, alla loro sicurezza, alla capacità di non escludere dalla mobilità le fasce socialmente ed economicamente deboli, al miglioramento delle efficienza economico-funzionale del sistema della mobilità. In questa accezione si può parlare di una sostenibilità complessiva e di politiche integrate per una mobilità sostenibile, come accade nella maggior parte dei Paesi socialmente ed economicamente sviluppati.


L’ISDE è nata per stimolare l'impegno dei medici nella salvaguardia dell'ambiente; in occasione di questi position paper ha sviluppato un rete scientifica di valore internazionale, che analizza i fenomeni e propone linee di azione. La dimostrazione che molti processi patologici scaturiscono da cause ambientali, quali l’accumulo di inquinanti nell’aria, nell’acqua, nel suolo e nel cibo, e l’esistenza su scala mondiale di gravi e irreversibili dissesti ambientali, hanno sollecitato una crescente attenzione del mondo medico verso questi temi, creando le premesse per una azione congiunta degli enti scientifici promotori dell’iniziativa, a cui hanno aderito anche i Ministeri dell’Ambiente, della Salute e delle Infrastrutture.
 

L.P.