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Energia pulita, l'Unione europea punta sulle infrastrutture per i carburanti ecologici

L'Ue individua i deficit nel settore e propone il pacchetto "Energia pulita per il trasporto" per i Paesi membri

L’Unione europea pensa all’energia pulita e chiede agli Stati membri di dotarsi di un livello minimo di infrastrutture per i carburanti ecologici. Si parla di un ambizioso pacchetto di misure, "Energia pulita per il trasporto", per “garantire la creazione di stazioni di rifornimento per carburanti alternativi in tutta Europa, con standard comuni relativi alla progettazione e all'utilizzo” e si specifica che “finora le iniziative prese in questo ambito avevano riguardato principalmente carburanti e veicoli, senza prendere in considerazione la distribuzione. Gli sforzi fatti per fornire incentivi sono stati insufficienti e non coordinati”.
Il pacchetto è composto da una comunicazione riguardante una comune strategia europea per i carburanti alternativi, da una direttiva sulle infrastrutture e sulle norme e da un documento di accompagnamento che descrive un piano d'azione per lo sviluppo di gas naturale liquefatto (Gnl) nel trasporto marittimo. Secondo la Commissione Ue, attualmente, sono tre i fattori principali che ostacolano l'uso di carburanti puliti: l'elevato costo dei veicoli, un basso livello di accettazione da parte dei consumatori e la mancanza di stazioni di ricarica e rifornimento. Si tratta di "un vero e proprio circolo vizioso: non vengono costruite stazioni di rifornimento perché non vi sono abbastanza veicoli, i veicoli non sono venduti a prezzi competitivi perché la domanda è insufficiente, i consumatori non acquistano i veicoli perché sono costosi e non ci sono stazioni di rifornimento".
Per quanto riguarda l’energia elettrica, l’Ue annuncia che per superare l’impasse è necessario predisporre un piano per la creazione di nuove stazioni di rifornimento per i carburanti alternativi e per la ricarica in tutta Europa, con standard comuni relativi alla progettazione e all'utilizzo. Per l'Italia, l'obiettivo è di avere entro il 2020 una rete per i veicoli elettrici di 125.000 punti di ricarica, quasi dieci volte i 1.350 esistenti nel 2011, per alimentare i 130 000 veicoli elettrici che dovrebbero essere in circolazione entro il 2015. In questo modo si può creare una massa critica di punti di ricarica in modo che le imprese garantiscano la produzione su larga scala di automobili elettriche a prezzi ragionevoli.
La Commissione propone che siano installate stazioni di rifornimento di gas naturale liquefatto Gnl nei 139 porti marittimi e interni della rete centrale transeuropea rispettivamente entro il 2020 e il 2025. Le infrastrutture per il rifornimento di Gnl per le navi sono ancora nella fase iniziale: soltanto la Svezia è provvista di alcune infrastrutture per navi marittime e altre sono previste in diversi Stati membri. Non si tratta di importanti terminal di gas, bensì di stazioni di rifornimento fisse o mobili. Questa misura riguarda tutti i principali porti dell'Ue. Il gas naturale liquefatto è utilizzato, oltre che per il trasporto per via d'acqua, sia marittimo che per vie navigabili interne, anche per gli autocarri, ma in tutta l'Ue ci sono solo 38 stazioni di servizio. La Commissione propone che “entro il 2020, vengano installate stazioni di rifornimento ogni 400 km lungo le strade della rete centrale transeuropea”.
Per quanto riguarda l’idrogeno, sono 14 gli Stati membri che dispongono attualmente di una rete per questo carburante pulito e l’Ue sottolinea che “il tipo dei tubi per carburante, necessitano di armonizzazione” e propone che “le stazioni di servizio esistenti siano collegate tra loro in modo da formare una rete soggetta a norme comuni che garantiscano la mobilità dei veicoli a idrogeno”.
I biocarburanti rappresentano il 5% del mercato. Funzionano come carburanti miscelati e non richiedono alcuna infrastruttura particolare. Una delle sfide principali consisterà nell'assicurare la loro sostenibilità. Tanto che l'Ue sta rivedendo l'obiettivo del 10% entro il 2020.
Il gas naturale compresso Gnc è utilizzato principalmente per le auto. Attualmente è utilizzato da un milione di veicoli, lo 0,5% del parco automobilistico europeo, il settore punta a decuplicare questo dato entro il 2020. La proposta della Commissione garantisce che “entro il 2020, siano disponibili in tutta Europa punti di rifornimento accessibili al pubblico, con norme comuni e a una distanza massima di 150 km”. Infine, per quanto riguarda il gas di petrolio liquefatto Gpl non è prevista alcuna azione perché le infrastrutture di base per il Gpl esistono già.

Irene Anna Leone