Friuli Venezia Giulia: logistica per la crescita
Presentato dalla CCIAA di Udine lo studio commissionato all'OCSE sulla portualità e lo sviluppo integrato della logistica regionale
Venezia 12 dicembre 2012 – Scelte coraggiose ed un disegno condiviso per giocare fino in fondo la partita della logistica evitando che i grandi flussi di traffico passino sopra al territorio tagliandolo fuori dalle opportunità di crescita del futuro. Questa la sintesi estrema dei quanto emerso dall’incontro promosso dalla Camera di Commercio di Udine per presentare lo studio commissionato all’Ocse sulla logistica e lo sviluppo locale in Friuli Venezia Giulia.
Presentato da Sergio Arzeni Direttore del Centro Ocse per l’imprenditorialità, le PMI e lo Sviluppo Locale, lo studio vuole rappresentare “un punto di partenza ed uno strumento a supporto delle istituzioni e della politica” come ha sottolineato nel corso del suo intervento il Presidente della CCIAA di Udine, Giovanni Da Pozzo nella convinzione che sia necessaria una regia comune ed un approccio di sistema alla gestione delle opportunità derivanti da una corretta gestione delle infrastrutture e della integrazione delle soluzioni logistiche.
Arzeni ricorda come la dotazione infrastrutturale condizioni tutto lo sviluppo di una regione e la particolare posizione geografica del Friuli Venezia Giulia costituisca un importante valore nell’ambito dei vari corridoi europei con la specificità di Trieste che ha le potenzialità per divenire l’hub portuale ideale, in grado di inserirsi in un disegno di coordinamento della retroportualità, del sistema dei trasporti e della logistica integrata.
La buona dotazione infrastrutturale presente richiede però uno sforzo comune in termini di integrazione per consentire al territorio friulano di poter adeguatamente stare al passo con le prossime sfide di competitività, in caso contrario potrebbe paventarsi il rischio di “ irrilevanza strategica e spaccatura strutturale” della regione richiamato nel suo intervento dal Prof. Sandro Fabbro, Docente di Strategie Urbane e Territoriali all’Università di Udine.
La criticità derivante dal rischio di isolamento viene sottolineato nel suo intervento anche da Debora Serracchiani, europarlamentare e componente della Commissione Trasporti del Parlamento Europeo per la quale “se non riusciamo a farci valere come snodo cruciale, rischiamo di essere tagliati fuori….la regione deve avere dei forti interlocutori a Roma ed a Bruxelles per non subire, bensì governare le scelte. Va fatta una difesa comune dei nostri porti e recuperata ed integrata la rete dei trasporti…la filiera territoriale della logistica probabilmente rappresenta il futuro prima ancora della piattaforma logistica ma le scelte vanno fatte adesso…” . Un punto di vista condiviso anche dall’Assessore Regionale Riccardi che sottolinea come “la questione ci ponga davanti a scelte coraggiose, nell’interesse dell’intero Paese. Abbiamo delle condizioni naturali che ci aiutano ma non sono sufficienti: per consentire alle imprese di stare sul mercato serve anche una logistica all’altezza e questo è lo sforzo che dobbiamo fare evitando le divisioni che ci caratterizzano e che rischiano di porre in secondo piano l’asse Adriatico rispetto a quello del Tirreno.