Gli Stati Generali della Bicicletta di scena dal 5 al 6 ottobre a Reggio Emilia
Un evento nazionale per discutere di ciclabilità e qualità urbana, promosso da Legambiente, Anci, Fiab e #salvaiciclisti
Roma, 27 settembre 2012 – Un evento nazionale per discutere di mobilità nuova, ciclabilità e qualità urbana ma soprattutto per dar vita a cambiamenti concreti basati su impegni vincolanti per le amministrazioni. Ecco la missione degli Stati Generali della Bicicletta che si riuniranno il 5 e 6 ottobre a Reggio Emilia, la città italiana ciclabile per eccellenza. L'iniziativa, promossa da Legambiente, Anci, Fiab e #salvaiciclisti, ha ricevuto l'adesione del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Chiamando a raccolta amministratori, esperti del settore, associazioni e cittadini, l'obiettivo cardine dell'incontro è quello di riportare la mobilità urbana al centro del discorso generale della sostenibilità. Valorizzando l'utilizzo delle due ruote a pedali, verranno proposte soluzioni che siano finalmente competitive rispetto all'uso/abuso dell'automobile e che favoriscano l'uso della bicicletta come 'mezzo di trasporto quotidiano', sicuro, sostenibile, accessibile e dinamico.
L'Italia, afferma Graziano Delrio, presidente dell'Anci e sindaco di Reggio Emilia, "è il Paese in Europa con la più alta densità di automobili. Il traffico veicolare, che si concentra nelle città, assorbe l'1% del Pil in inefficienza. La qualità dell'aria è un bollettino negativo. Serve cambiare strada, il tempo è maturo: ce lo dicono i cittadini che lasciano a casa le macchine e scelgono la bicicletta, e le tante città che già sperimentano quotidianamente progetti di mobilità innovativi ed azioni di governance che si rivelano efficaci".
Gli organizzatori del summit si sono adoperati nella redazione del Manifesto degli Stati Generali che racchiude il senso e la volontà corale alla base di questa iniziativa. Il documento, al quale è possibile aderire on-line, (http://www.comune.re.it/italiacambiastrada), presenta un quadro sintetico dello status quo della mobilità nostrana ma soprattutto vuole essere uno strumento da condividere e diffondere, volano e supporto del cambiamento culturale già in atto.
"Gli aspetti su cui lavorare sono molteplici, ma siamo convinti che per l'Italia sia davvero giunto il momento di cambiare strada" commenta Alberto Fiorillo, responsabile aree urbane Legambiente. In questo senso, "abbassare di venti chilometri orari la velocità dei mezzi a motore in città è una priorità che può evitare ogni anno la morte di mille persone tra ciclisti e pedoni. Secondo Fiorillo, "far scendere la lancetta del contachilometri conviene a tutti, dal punto di vista della riduzione della rumorosità, dell'inquinamento atmosferico e dei consumi di carburante".
Gli Stati Generali della Bicicletta produrranno un libro di impegni per le amministrazioni di ogni livello. Saranno tre gli ordini di azione proposti: misure a breve periodo dal costo zero; misure a medio periodo dal costo lieve e misure a lungo periodo dal costo più alto. Sarà richiesto impegno per azioni concrete e vincolanti per ridurre l'inefficienza e i costi ambientali e sanitari che il traffico veicolare produce quotidianamente nei contesti urbani.
Si rifletterà collegialmente per avanzare proposte concrete sui temi della normativa (modifiche codice della strada e altre normative correlate), dell'organizzazione della mobilità urbana (moderazione del traffico, zone 30, Ztl, Ztm), della governance (politiche nazionali, investimenti, incentivi /disincentivi), della cultura ed educazione alla mobilità sostenibile (formazione, informazione e comunicazione con l'obiettivo di far crescere l'opinione pubblica sul tema) e di reti ciclabili (circuiti nazionali e locali).
"Di fronte all'inerzia delle amministrazioni italiane che si sono succedute negli anni, e a tutti i livelli, la nascita del movimento #salvaiciclisti è stata un evento necessario, un atto di autodifesa collettivo e spontaneo" affermano esponenti di #salvaiciclisti . Ciò ha portato "un risveglio delle coscienze nelle amministrazioni più moderne, e ne sono nati gli Stati generali che oggi presentiamo. Il loro obiettivo è far agire tutte le amministrazioni locali italiane per far partire una vera mobilità ciclistica. Questa è una chiamata alle armi di tutti i soggetti, imprese, associazioni, politici, amministratori e singoli cittadini. Nessuno si può più tirare indietro. E restiamo in attesa che anche il governo centrale dia segni di vita".