Flash news Infrastrutture:
 
 

Briciole di pane

Il car pooling adesso va in rete

Avacar, il sito ha 5mila utenti

Roma, 31 ottobre 2011 - Due amici, due studenti fuorisede costretti a spostarsi a Roma e Milano. La voglia di tornare di tanto in tanto a casa da un lato, l'esigenza di risparmiare sui costi dei trasporti dall'altro. Un'idea di business nata dalla vita quotidiana: creare Avacar.it, un social network dedicato al car pooling. «Ci siamo detti: perché non sfruttare il fenomeno delle community online per offrire una piattaforma, un servizio utile per tutti coloro che vorrebbero spostarsi in automobile ma fanno fatica a trovare qualcuno con cui condividere gli oneri del viaggio?» Carlo Garuccio ha 29 anni, si è laureato in ingegneria gestionale al politecnico di Bari. Insieme a Lorenzo Carbone, 30 anni, ingegnere elettronico, ha ideato alla fine del 2010 Avacar.it, lanciandolo online nel marzo del 2011. «Inizialmente- racconta Garuccio - avevamo deciso di investire esclusivamente i nostri risparmi. Poi abbiamo partecipato a un bando di concorso e ottenuto un finanziamento da 25mila euro della Regione Puglia destinato alle startup e ai giovani imprenditori. Stiamo usando i fondi per sviluppare la comunicazione al pubblico e spiegare l'idea del sito, appoggiandoci a realtà specializzate gestite da altri ragazzi pugliesi come noi». Ad oggi, Avacar.it è completamente gratuito e conta 5mila utenti. II modello di business si basa sulla pubblicità e forse, più avanti nel tempo, potrebbe includere anche servizi premium a pagamento. Il progetto ha importanti potenzialità sociali e ambientali: «In Italia la media di passeggeri in un auto è di 1,2 persone. II car pooling stenta ancora a prendere piede per via di resistenze culturali e diffidenza a viaggiare con estranei. Per questo abbiamo pensato che un social network sulla mobilità, organizzato con un sistema di feedback sugli utenti simile a quello di e-bay e con la possibilità di condividere messaggi e annunci con un gruppo ristretto di amici, potesse rappresentare una soluzione ad entrambi i problemi», conclude Garuccio.