Il Car sharing non conviene alle società di car sharing
Uno studio di Quattroruote spiega perché. In vista aggregazioni fra le società che erogano questo servizio

Il servizio di car sharing non sembra convenire alle aziende di car sharing. Questa, almeno, è la conclusione alla quale è arrivata una indagine condotta dal mensile specializzato Quattroruote che ha messo a confronto i dati di bilancio delle aziende più importanti sul mercato italiano. Sorprendenti le conclusioni.
Secondo la rivista, le quattro principali aziende presenti in Italia hanno totalizzato una perdita pari a 27 milioni di euro su un totale di 48 milioni di fatturato. Stando ai calcoli fatti sulla base della consistenza del parco circolante adibito a car sharing, ciò significa una perdita di circa 4.700 euro per auto. Certo, si tratta di numeri che necessitano di un approfondimento e di ulteriori verifiche, ma il dato deve far pensare. E’ necessario tenere conto che alcune aziende di car sharing, per esempio, sono di fatto controllate dalle aziende che producono le auto stesse. Proprio Quattroruote riporta alcuni esempi. Car2go è controllata da Daimler e impiega esclusivamente auto del gruppo come Smart e Mercedes; in questo modo le consegne di auto fanno crescere il giro d’affari della “casa madre”. Situazioni simili anche per Bmw e Fca.
Ma chi davvero ci guadagna allora dal car sharing? Secondo Quattroruote le amministrazioni locali. Sempre la rivista fa alcuni esempi. Milano e Roma chiedono sembra 1.200 euro all’anno per ogni auto a titolo di compensazioni per gli accessi alla Ztl e la sosta sulle strisce blu. Firenze e Torino chiedono circa la metà.
Il problema vero, tuttavia, sembra stare nei costi di gestione e manutenzione molto alti, che non vengono totalmente ripagati dalle entrate. Per questo, nel mondo delle società di car sharing, si parla sempre di più di ipotesi di fusione fra aziende: un modo per diluire alcune voci di costo.
Contemporaneamente però, pare che il mercato delle auto vada decisamente verso questa forma d’uso. Tanto che una delle case automobilistiche di spicco come la Daimler, ha presentato all’ultimo Salone di Francoforte, il modello Smart EQ Vision. Per ora un prototipo elettrico a guida autonoma che ha molto di futuristico compresa una particolarità: sarà un’auto che potrà essere condivisa ma non acquistata.