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Briciole di pane

Il futuro dell'automobile passa per le reti. Elettriche!

Quasi 11 milioni di punti di ricarica nel mondo entro il 2020 ma anche veicoli interconnessi ed intelligenti

Venezia, 16 maggio 2013 –  La mobilità è ad una svolta?  Probabilmente sì, più che per virtù probabilmente per necessità il futuro prossimo della mobilità sembra essere molto diverso dall’attuale presente anche se le linee di tendenza si possono già individuare. Riduzione delle cilindrate e dimensioni dei veicoli, uso di materiali più leggeri, contenimento delle emissioni e del particolato rientrano tra le strategie di breve periodo di molte case automobilistiche ma, sullo sfondo,  si consolidano le ipotesi di veicoli a trazione ibrida o elettrica, piuttosto che alimentati a biocarburanti o a idrogeno. Quello che però sembra ormai certo è che le auto del futuro saranno soprattutto intelligenti e connesse.
Per quanto attiene alle tipologie elettrica ed ibrida, da un recente studio condotto da IMS Research, la distribuzione nel mondo di stazioni di ricarica raggiungerà nel 2020 la quota di 11 milioni con una particolare concentrazione negli Stati Uniti, in Cina, Giappone e Germania.
Concentrazione favorita dalla presenza in questi Stati di produttori sensibili a questo tipo di tecnologia ma anche alla disponibilità di investimenti pubblici e privati nella direzione della e mobility.
Un mix di spinta tecnologica, derivante dalla ricerca di soluzioni che sappiano risolvere le attuali criticità dei veicoli elettrici quali autonomia e tempi di ricarica, ma anche una accresciuta sensibilità dei consumatori che vedono in questa tecnologia una risposta all’inquinamento atmosferico ed acustico delle aree urbane ed alla crescita del prezzo dei combustibili tradizionali.
Veicoli elettrici ed ibridi quindi ma anche intelligenti e connessi tra loro, in grado di scegliere per noi il percorso alternativo in caso di congestione del traffico, di leggere le nostre abitudini e di pianificare itinerari in maniera efficiente, forse anche di guidare al nostro posto consentendoci di fare altro mentre siamo trasportati. Un cambiamento probabile delle abitudini negli spostamenti quotidiani con la sicura crescita di soluzioni di mobilità collettiva quali car sharing e car pooling, allo sviluppo delle quali le nuove tecnologie informatiche e di trasmissioni dati potrebbero dare un impulso decisivo.
E le strade? Cambieranno anche loro? Sembra proprio di sì, diventeranno “parlanti” saranno in grado cioè di dialogare costantemente con i veicoli che le percorrono, consentendone l’identificazione, la tracciabilità e l’interazione. La strada potrà probabilmente leggere il veicolo, la patente del guidatore, la presenza o meno dell’assicurazione, la sua validità.  Ma saprà anche comunicare al guidatore in maniera puntuale le condizioni meteo, la segnaletica, gli ingorghi. Ed inoltre potrebbe fornire contenuti informativi e di utilità a chi la percorre, trasmettendo ai passeggeri dei veicoli notizie sul territorio attraversato, informazioni storiche, turistiche o altro. Fantascienza?

Luca Vettor