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Briciole di pane

Il governo libera i treni di Montezemolo

Le condizioni per l'accesso alla rete dovranno essere riscritte. Accolti i nuovi principi per i futuri operatori

Milano, 12 maggio 2011 - Il governo bocciai paletti fissati dall'ad delle Fs, Mauro Moretti, a Ntv e dà semaforo verde ai treni di Luca Cordero di Montezemolo, disinnescando il rischio di un costosissimo stop di un anno per la società partecipata e presieduta dal presidente della Ferrari. Questo l'esito della battaglia «all'ultimo vagone» sul cosiddetto Pir, il Prospetto informativo messo a punto da Rfi (la società di Fs che gestisce i binari) che stabilisce le condizioni di accesso degli operatori alla rete ferroviaria. L'Ursf, l'ufficio per la regolazione del servizio ferroviario che fa capo al ministero dei Trasporti e a cui spetta l'ultima parola, ha inviato ieri a Rfi il verdetto finale. Secondo quanto risulta a Finanza & Mercati, le nuove regole valgono in linea di principio per tutti i nuovi operatori, ma non per quelli che hanno già sottoscritto un contratto. Ragion per cui il gruppo che fa capo a Moretti dovrà scrivere le condizioni del Pir senza danneggiare Ntv. In particolare, il rischio per la società di Montezemolo e di Diego Della Valle, che esordirà con Italo, il concorrente del Frecciarossa, era rappresentato dalla modifica che imponeva agli operatori di essere in possesso del certificato di sicurezza entro agosto (cioè entro quattro mesi dalla richiesta delle tracce). Ma Ntv ha in programma la certificazione di sicurezza soltanto a novembre: con la nuova tempistica non avrebbe potuto cominciare il business entro l'inizio del 2012, come nei suoi piani, ma avrebbe subìto un ritardo di un anno. A fine marzo erano volate parole grosse, con Montezemolo che aveva accusato Moretti di cambiare le regole in corsa, modificando unilateralmente la disciplina in vigore al momento della sottoscrizione dell'accordo quadro tra Rfi e Ntv, nel gennaio 2008. Ora, la pronuncia dei tecnici del ministero ha riportato in equilibrio la situazione. In pratica, per Ntv sarà fatta un'eccezione giustificata dal fatto che la società ha scritto un piano industriale e realizzato investimenti (un miliardo di euro) sulla base del vecchio Pir. Ma il nuovo principio stabilito da Rfi è stato accolto. Questo perché le vecchie regole permettevano di accettare richieste di tracce a chi non aveva ancora il certificato di sicurezza, ma questo pone un problema: che fine faranno quelle tracce se l'operatore non ottiene il certificato? Saranno opzionate, quindi non vendute ad altri, ma poi non utilizzate. Il che costituirebbe un mancato ricavo per Rfi. «È come prenotare al ristorante molti tavoli e poi disdirli all'ultimo», spiega una fonte. Da qui l'esigenza di concedere tracce soltanto a chi è sicuro di poter operare. Ntv ha già prenotato tracce per un treno l'ora che valgono 120 milioni. Quando le sfrutterà? Attualmente è alle prese con i test di omologazione. Se tutto va bene, conta di mettere in servizio i suoi 25 treni Alstom tra la fine di quest'anno e l'inizio di quello prossimo. La polemica sul ritardo rispetto a quanto in un primo tempo dichiarato (l'entrata in servizio in autunno) sono state messe a tacere dall'ad, Giuseppe Sciarrone: «Per un investimento così importante non sono due mesi a cambiare le cose». Altro punto scottante del nuovo Pir era l'obbligo di avere locomotori di emergenza per garantire la tempestività di soccorso. Un obbligo che impone un costo troppo oneroso, avevano tuonato le imprese private riunite in FerCargo. Il principio della tempestività dei soccorsi è stato avallato dall'Ursf, che però potrebbe contemplare soluzioni che permettano di non gravare troppo sulle imprese: per esempio, quella di avere locomotori comuni. «Ciò che importa - dice un addetto ai lavori - è che sia garantita la sicurezza e la rapidità nei soccorsi e la rapida evacuazione di linee che, con l'arrivo di altri operatori, cominciano a essere trafficate. Interrompere a lungo collegamenti strategici, per esempio la direttissima dell'Av sulla Bologna-Firenze, danneggerebbe seriamente l'utenza. Bisogna garantire il funzionamento di tutto il sistema».

Fausta Chiesa (Fonte: Finanza e Mercati)