Il sottosegretario D'Angelis: intervenire sul trasporto pubblico locale è un "obbligo morale oltreché politico"
D'Angelis sottolinea l'urgenza di un nuovo piano TPL che permetterà l'uscita dalla crisi in 3-5 anni
Roma, 20 settembre 2013 - Sono ormai note da tempo le difficoltà di aziende come la Irisbus, la Flumeri, Breda Menarini Bus di Bologna, Breda di Pistoia e di una filiera di centinaia di piccole e medie Imprese che fabbricano bus, tramvie e metropolitane. Il dibattito sugli interventi a sostegno del trasporto urbano, in questi giorni sempre più stringente, ruota principalmente intorno al rinnovo del parco dei mezzi pubblici, alla mobilità sostenibile e al ridotto impatto ambientale dei mezzi. Ma è forse il confronto con gli altri paesi europei a spiegare l’urgenza delle nostre istituzione a fare molto di più per dare una scossa all’intero settore.
Il sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti, Erasmo D'Angelis, con delega del Governo al trasporto pubblico locale, che ieri ha partecipato al dibattito alla Camera sul settore del Tpl e oggi ha presieduto un vertice al Ministero infrastrutture e Trasporti con Regioni, Ministero Economia e Finanze e Ragioneria dello Stato, in una nota ha affermato: ''È un obbligo morale oltreché politico intervenire'' sul trasporto pubblico locale e con il Ministro Lupi ''a breve presenteremo un robusto Piano di rilancio del settore che oggi impegna 127.000 lavoratori in 1150 aziende locali, la maggioranza delle quali sono al collasso e con indebitamenti record''.
Entrando nel dettaglio del piano, il sottosegretario precisa che ''il Piano conterrà un pacchetto di riforme, anche nei modelli di governance e per favorire aggregazioni di imprese, che in 3-5 anni permetteranno l'uscita dalla crisi. Tra gli obiettivi immediati, non più rinviabili c'è la ripresa degli impegni finanziari dello Stato per 500 milioni l'anno per i prossimi dieci anni per il rinnovo del parco mezzi'', aggiunge, ricordando che ''oggi siamo il paese europeo più in infrazione con appena il 15% dei mezzi circolanti in regola, e con un invecchiamento medio per i 50.000 autobus italiani di 12 anni contro i 7 della zona Ue. Va stabilizzato il Fondo nazionale per il settore di 4,9 miliardi di euro, e l'azione di monitoraggio in corso indica la necessità di aggregazioni e sinergie di imprese da gestire con criteri industriali e non clientelari, con servizi di maggiore qualità e più orientati all'utenza e la definizione urgente dei costi standard di servizio''.
Il sottosegretario ha poi espresso apprezzamento per l’operato della Camera: "Con un lungo dibattito sulla crisi del trasporto pubblico locale e una mozione, per la prima volta votata all'unanimità e condivisa dal Governo, ieri sera la Camera dei Deputati ha posto al centro dell'attenzione una delle emergenze nazionali rimosse e sottovalutate da anni che impattano negativamente sulla vita dei cittadini delle città”.
Il sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti, Erasmo D'Angelis, con delega del Governo al trasporto pubblico locale, che ieri ha partecipato al dibattito alla Camera sul settore del Tpl e oggi ha presieduto un vertice al Ministero infrastrutture e Trasporti con Regioni, Ministero Economia e Finanze e Ragioneria dello Stato, in una nota ha affermato: ''È un obbligo morale oltreché politico intervenire'' sul trasporto pubblico locale e con il Ministro Lupi ''a breve presenteremo un robusto Piano di rilancio del settore che oggi impegna 127.000 lavoratori in 1150 aziende locali, la maggioranza delle quali sono al collasso e con indebitamenti record''.
Entrando nel dettaglio del piano, il sottosegretario precisa che ''il Piano conterrà un pacchetto di riforme, anche nei modelli di governance e per favorire aggregazioni di imprese, che in 3-5 anni permetteranno l'uscita dalla crisi. Tra gli obiettivi immediati, non più rinviabili c'è la ripresa degli impegni finanziari dello Stato per 500 milioni l'anno per i prossimi dieci anni per il rinnovo del parco mezzi'', aggiunge, ricordando che ''oggi siamo il paese europeo più in infrazione con appena il 15% dei mezzi circolanti in regola, e con un invecchiamento medio per i 50.000 autobus italiani di 12 anni contro i 7 della zona Ue. Va stabilizzato il Fondo nazionale per il settore di 4,9 miliardi di euro, e l'azione di monitoraggio in corso indica la necessità di aggregazioni e sinergie di imprese da gestire con criteri industriali e non clientelari, con servizi di maggiore qualità e più orientati all'utenza e la definizione urgente dei costi standard di servizio''.
Il sottosegretario ha poi espresso apprezzamento per l’operato della Camera: "Con un lungo dibattito sulla crisi del trasporto pubblico locale e una mozione, per la prima volta votata all'unanimità e condivisa dal Governo, ieri sera la Camera dei Deputati ha posto al centro dell'attenzione una delle emergenze nazionali rimosse e sottovalutate da anni che impattano negativamente sulla vita dei cittadini delle città”.