Industria ferroviaria, export a un miliardo
In sei anni il valore è cresciuto dell'83%
Torino, 28 marzo 2012 - L'industria ferroviaria italiana vince sui mercati esteri e compensa così la contrazione della domanda interna. L’indicazione è arrivata da Expo ferroviaria 2012 che si sta svolgendo a Torino. I dati, in particolare, sono emersi da uno studio presentato oggi da Alberto Milotti, direttore dell'Area Trasporti di Gruppo e docente all'Università Bocconi, nel corso dell'evento “Export e sistema Italia”, organizzato da Alstom. Il comparto – che conta 220 imprese con un totale di 17 mila addetti e un fatturato complessivo di 3,3 miliardi di euro – nel 2011 ha venduto all’estero per un valore di circa un miliardo di euro, che rappresenta il 30% del fatturato, in crescita, negli ultimi 6 anni, dell'83,3%. Il fatturato complessivo del settore invece, tra il 2006 e il 2010 si è ridotto del 13%.
Dal punto di vista dei mercati di sbocco, l'Europa rimane la destinazione più importante con il 48% delle vendite oltre confine, ma aumentano – è stato fatto notare - in misura rilevante le esportazioni verso America (+70%) Asia (+32%) e Africa (+37%). Tra i settori di produzione, quello del “segnalamento” ha registrato le migliori prestazioni, raddoppiando il valore, mentre quello del “materiale rotabile”, che rappresenta l'87% del totale, ha subito complessivamente una flessione (-7%). Ciò che più contano, tuttavia, sono le prospettive. In questo senso, il mercato più importante per il materiale rotabile è rappresentato dalla Cina, dove non solo si esporta, ma si effettuano anche investimenti produttivi, soprattutto in joint-venture. Altri mercati dinamici sono il Medio Oriente, il Mediterraneo e gli Stati Uniti, dove, secondo gli operatori, si potrebbero aprire nuove opportunità.