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Briciole di pane

Invecchiamento dei bus, Asstra lancia l'allarme

Un problema che tocca la mobilità di 15 milioni di italiani

Roma, 19 maggio 2016 - Assomiglia abbastanza a un grido di dolore, la comunicazione presentata dall’ASSTRA – l’associazione delle aziende di tpl, trasporto pubblico locale – al convegno romano “Sistema gomma nel trasporto passeggeri” del 5 e 6 maggio scorsi.
Preoccupa, in particolare, il dato dell’età media degli autobus, calcolato sugli oltre 40.000 mezzi che compongono la flotta del tpl italiano e fanno muovere, ogni giorno, circa 15 milioni di persone. Un’età media attestata, ormai, al di sopra dei 12 anni (12,2). Impietoso il confronto con l’Europa: Germania 6,9 anni; Francia 7,9; Regno Unito 7,7; Spagna 8. Com’è ovvio l’obsolescenza degli autobus si riflette, brutalmente, sulla ripartizione per classi di emissione: il 33% dei mezzi è al di sotto di Euro 3, gli Euro 3 sono il 27%.
La comunicazione dell’ASSTRA, peraltro, va ancora più a fondo: analizza i finanziamenti al tpl risultanti dalle ultime leggi rinvenendo, in essi, numerose criticità, che rendono irrealistica la prospettiva di uno svecchiamento dei bus. Qui però si sfiora, potremmo dire, un problema di ordine più generale, che trascende lo specifico tema degli autobus. Il problema, cioè, delle risorse necessarie a migliorare significativamente il trasporto pubblico (concetto non troppo diverso da “trasporto sostenibile”). Secondo stime recentemente apparse sulla rivista “Sistemi di logistica”, per adeguare i sistemi di trasporto pubblico italiano agli standard europei servirebbero 50 miliardi di euro in dieci anni: 5 miliardi all’anno. I teorici dell’economia del benessere e dell’analisi costi-benefici sostengono che questo saldo negativo dovrebbe essere colmato dai benefici esterni in termini di riduzione di congestione, inquinamento, incidenti. Ma le cose non sono così lineari: mentre i benefici hanno una prospettiva temporale di lungo (o lunghissimo) periodo, drammaticamente attuale risulta essere la carenza di risorse.
Per questo, come è stato più volte e da più parti detto, serve un radicale ripensamento sulla distribuzione stessa delle risorse; serve, insomma, che la politica dei trasporti venga considerata una priorità assoluta della politica economica.

Davide Fornaro