In Italia cresce il carpooling
Secondo una analisi della piattaforma web Jojob, in sei mesi l'uso è salito del 73%

In Italia cresce il carpooling, cioè la condivisione dello stesso autoveicolo per compiere tratti comuni di strada. A dirlo sono i numeri elaborati da Jojob, l'operatore che permette di condividere l'auto tra colleghi e dipendenti di aziende limitrofe nel tragitto casa-lavoro.
Stando all’analisi, nei primi sei mesi del 2017 il carpooling è cresciuto del 73% rispetto allo stesso periodo del 2016, salendo da 10.658 a 18.391 viaggi condivisi. Le aziende che hanno deciso di adottare il servizio sono 1600, mentre nello stesso periodo il numero di passeggeri che hanno raggiunto il posto di lavoro a bordo dell'auto di un collega usando l'app o il sito web di Jojob è salito dell'83%, passando da 13.200 a 24.103. In questo modo, sempre stando alle elaborazioni di Jojob, c’è stato un risparmio pari a oltre 762mila chilometri in auto, evitando l'emissione in atmosfera di oltre 99 tonnellate di Co2 (+75%).
Più in generale, Jojob ha evidenziato quelli che dovrebbero essere i vantaggi economici del carpooling. Viaggiando da soli il costo annuale per percorrere ogni giorno il tragitto casa-lavoro è in media di circa 1600 euro, mentre in carpooling la spesa scende a 400 euro.
Il risparmio medio è dunque di circa 1200 euro l'anno. Jojob è stata lanciata nel 2015 ed è costituita da una piattaforma web e da un'applicazione mobile: ogni utente, dopo essersi registrato, potrà visualizzare su una mappa la posizione di partenza dei propri colleghi ma anche dei dipendenti di aziende limitrofe alla propria, mettersi in contatto e condividere l'auto nel tragitto casa-lavoro.
Le città in cui il servizio è più utilizzato sono Milano, Bologna, Firenze, Torino e Roma. Ogni settimana sono in media 1850 i viaggi condivisi e 2300 i passeggeri trasportati dall'operatore. A utilizzare Jojob sono soprattutto i dipendenti maschi tra i 30 e i 35 anni, per un tragitto quotidiano medio di 18 km. In aumento anche le donne "carpooler", che arrivano al 44% degli utilizzatori.