Italia deferita per il mancato rispetto dei diritti dei passeggeri delle ferrovie
La Commissione europea si rivolge alla Corte di Giustizia: manca un organo che gestisca i reclami

Bruxelles, 28 marzo 2014 - Non è raro che gli italiani si lamentino delle ferrovie, e spesso a ragione. Al danno però si aggiunge la beffa di non disporre degli strumenti adatti per far valere i propri diritti. E proprio per questo motivo la Commissione europea ha deciso di deferire il nostro Paese alla Corte di giustizia Ue per non aver recepito la normativa comunitaria sui diritti dei passeggeri nel trasporto ferroviario.
Il regolamento di Bruxelles stabilisce diversi obblighi giuridicamente vincolanti per gli Stati membri, che dovevano applicarli pienamente entro il 3 dicembre 2009. Tra questi: diritto alla parità di accesso, all'assistenza senza costo aggiuntivo per i disabili, al rimborso del prezzo del biglietto in caso di cancellazioni o eccessivi ritardi, a un servizio di trasporto alternativo o al cambio di prenotazione in caso di cancellazioni o eccessivi ritardi, a un sistema rapido e accessibile per la gestione dei reclami in caso di insoddisfazione per il servizio offerto.
A differenza di molti altri Stati membri, l’Italia non ha concesso deroghe all’applicazione del regolamento: i diritti dei passeggeri si applicano integralmente a tutti i servizi, nazionali e internazionali. Però non ha ancora istituito un organismo ufficiale e autorizzato a vigilare sulla corretta applicazione del regolamento sul suo territorio, né ha stabilito norme per sanzionare le violazioni della legislazione. E così i viaggiatori non possono far rispettare i loro diritti in caso di problemi.
“La protezione dei passeggeri che viaggiano in Europa è una delle pietre miliari della politica dei trasporti europea”, ha dichiarato il responsabile dei Trasporti Siim Kallas, secondo cui “tutti gli Stati membri devono garantire la messa in atto di strutture cui i passeggeri possano rivolgersi per far rispettare i loro diritti e sanzionare le violazioni. Così si garantisce anche un clima di concorrenza equa per il settore ferroviario”.
Per Bruxelles è importante per i passeggeri che incontrano problemi durante il viaggio possano presentare reclami a un’autorità di riferimento, dotata di tutte le competenze necessarie per assicurare l’applicazione e l’esecuzione del regolamento, e questo servirebbe anche a spingere i gestori del servizio a rispettare tutti gli obblighi. Ma da noi manca e il governo ha solo istituito un organo temporaneo che non ha né la competenza né l’autorità per applicare pienamente le norme comunitarie.
Eppure gli avvertimenti al nostro Paese non sono mancati: nel giugno 2013 la Commissione ha inviato al governo italiano una lettera di costituzione in mora riguardante la conformità al regolamento a cui nel novembre 2013 ha fatto seguito un parere motivato. Adesso l'ultimo e più grave richiamo, il deferimento alla Corte di giustizia.