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Briciole di pane

Italia scossa nella notte: terremoto di 6.0 nel Reatino

Accumoli, Amatrice, Arquata del Tronto e Pescara del Tronto sono i centri più colpiti ridotti a cumoli di macerie. Danni in Umbria. Soccorsi coordinati dalla Protezione Civile con Forze dell'Ordine, Vigili del fuoco, Anas e Corpo Forestale

Roma, 24 agosto 2016 – Il Centro Italia si sveglia nella notte per un sisma di magnitudo 6.0 e piomba in un nuovo incubo che ricorda il triste evento dell’Aquila del 2009. Paesi ridotti a cumuli di macerie, l’orologio del campanile fermo all’ora della prima scossa, i soccorritori che scavano nella speranza di salvare vite umane.

 

Alle 3.36 della notte tra martedì 23 e mercoledì 24 agosto, si è avvertita la scossa più forte, di magnitudo 6, con epicentro vicino ad Accumoli, in provincia di Rieti, nel Lazio, a soli 4 chilometri di profondità. Una seconda scossa di magnitudo 5.4 è stata registrata alle 4,33 con epicentro tra Norcia (Perugia) e Castelsantangelo sul Nera (Macerata) e ipocentro a 8,7 chilometri di profondità. Il terremoto si è sentito nella notte fino a Roma ed il Gargano verso sud, a Bologna e riviera adriatica a nord. Un'altra violenta scossa, di magnitudo 4.9, è stata avvertita nel primo pomeriggio di mercoledì.

Oltre ad Accumoli, i paesi più colpiti sono Amatrice (nella zona di Rieti), Arquata del Tronto e Pescara del Tronto (nelle Marche). In Umbria le maggiori criticità si sono manifestate nella zona di Norcia e nelle frazioni di San Pellegrino e Castelluccio. Dai Comuni più colpiti di Lazio, Umbria e Marche, continuano ad arrivare notizie di persone disperse o ancora sotto le macerie e le stime - oltre 70 vittime alle ore 17.00 - sono destinate a salire.

Il terremoto di oggi nell'Italia centrale "è paragonabile, per intensità, a quello dell'Aquila", ha detto il capo del Dipartimento di Protezione Civile Fabrizio Curcio. "Un terremoto di magnitudo 6.0 si porta dietro una coda di repliche sismiche sicuramente numerose però non si può escludere che ci possano essere scosse paragonabili a quella principale", ha aggiunto Andrea Tertulliani, sismologo dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, "stiamo parlando di un'area ad altissimo rischio".

 

 

Il premier Matteo Renzi, che ha cancellato tutti gli impegni compreso il viaggio di giovedì a Parigi, ha sentito il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, rientrato a Roma da Palermo, ed è stato fin dalla notte in contatto diretto con la Protezione Civile. Da Palazzo Chigi, il presidente del Consiglio, dopo aver ringraziato tutti i soccorritori e “'tutti coloro che sono intervenuti e hanno scavato a mani nude”, ha assicurato che: “Non lasceremo nessuno da solo. L'Italia piange i propri connazionali e mostra al mondo intero le lacrime ma anche il cuore grande dei volontari, della protezione civile e delle istituzioni”.

Nelle zone colpite dal sisma si è recato anche il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, che ha spiegato: “Stiamo lavorando per aiutare tutti i feriti, organizzare il campo per stasera perché in queste zone farà freddo quindi dobbiamo garantire la massima assistenza. L'emergenza verrà organizzata in quattro campi. Troveremo le risorse, ce la faremo”.

Il ministero dell'Economia ha reso noto che il Fondo per le emergenze nazionali dispone di 234 milioni che saranno utilizzati per la gestione delle esigenze immediate. L'Abi intanto ha invitato le banche a sospendere il pagamento delle rate dei mutui per gli immobili danneggiati. Il presidente della Commissione Juncker ha detto che l'Ue è pronta a fornire all'Italia “assistenza in qualsiasi modo possiamo”.

 

Assistenza e risorse che serviranno anche per alloggiare gli sfollati, circa 2.500, duemila dei quali sono villeggianti per la stagione estiva. “Non c'è una casa che sia agibile. Dovremo allestire tendopoli per tutta la popolazione. Di notte nonostante sia agosto ci sono circa 10 gradi”, ha dichiarato il sindaco di Accumoli Stefano Petrucci.

 

 

I numeri degli interventi e dei volontari sono importanti. “Dico grazie a chi da subito da stanotte alle 3,37 si è mobilitato, i volontari, la Protezione civile, la macchina della solidarietà si è messa subito in moto”, ha detto il premier Renzi. Ad Amatrice è arrivato anche il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti che ha fatto un appello “a non intasare la Salaria, strada cruciale per i soccorsi”.

La Polizia di Stato si è mobilitata subito con le pattuglie del pronto intervento delle volanti e della Polizia stradale che hanno organizzato i primissimi soccorsi e il controllo della viabilità stradale, cruciale in questi primi momenti, per facilitare l’arrivo della Protezione civile. Proprio per permettere la transitabilità dell’importante arteria, via Salaria, il personale Anas è intervenuto sul posto. L’azienda delle strade ha messo in campo oltre 40 tra cantonieri e tecnici con 30 mezzi operativi nelle zone colpite. Fin dalla notte il personale è stato impegnato sulla rete stradale di competenza nelle aree interessate per la ricognizione dei danni e l'assistenza alla circolazione, in coordinamento con Protezione Civile e con Forze di Polizia. Addetti del Compartimento Anas dell’Abruzzo, vittime nel 2009 del terremoto a L’Aquila, sono giunti a Amatrice con pale e autocarri a gru per prestare soccorso agli abitanti colpiti dallo sciame sismico.

“Sono 495 le risorse umane dei Vigili del fuoco dispiegate per il terremoto”, ha affermato il ministro dell'Interno Angelino Alfano. Le unità provengono dagli assetti operativi delle regioni Lazio, Toscana, Campania, Abruzzo, Marche, Emilia Romagna, Veneto, Lombardia, Piemonte e Umbria. Anche il Corpo Forestale è sceso in campo con 150 uomini: il ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali ha fatto convergere sull'area 60 pattuglie provenienti dal Lazio, Marche, Abruzzo, Umbria e dalla Scuola del Corpo forestale di Cittaducale. Per individuare le persone rimaste sotto le macerie sono impiegate oltre 20 unità cinofile dei Vigili e fuoco e Corpo Forestale. Attivati anche i reparti aeromobili in servizio congiunto con i Carabinieri.

 

 

Timori anche per il patrimonio culturale nelle zone più colpite. Piccole crepe si sono aperte nella struttura esterna di mattoncini del Duomo di Urbino, che è stato completamente transennato. Non si segnalano invece danni al Palazzo Ducale. La cattedrale era stata sottoposta ad un intervento di restauro dopo il sisma del 1997, che aveva fatto crollare anche parte delle statue della facciata. Il ministero dei beni culturali ha allertato le sue unità di crisi per valutare gli eventuali danni al patrimonio per Lazio Umbria e Marche, in azione la task force italiana dei Caschi Blu della Cultura. A Roma sottoposto a verifiche il Colosseo.

Manuela Zucchini