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Briciole di pane

La Commissione Ue striglia l'Italia sui diritti dei passeggeri delle ferrovie

Le norme sul tema risalgono al 2009, il nostro Paese le ha applicate solo in maniera provvisoria

Bruxelles, 22 novembre 2013 - Una tirata d'orecchi sulla mancata applicazione delle norme dell'Unione europee sui diritti dei passeggeri. Nel pacchetto mensile di infrazioni la Commissione ha chiesto all'Italia di intervenire per assicurare nella sua legislazione la piena conformità alle norme dell'Ue sui diritti dei passeggeri nel trasporto ferroviario. Secondo l'esecutivo comunitario l'Italia non ha ancora istituito un organismo ufficiale e autorizzato a vigilare sulla corretta applicazione dei diritti dei passeggeri sul suo territorio, né ha stabilito delle norme capaci di sanzionare tutte le eventuali violazioni. Senza queste due misure necessarie e giuridicamente vincolanti, i passeggeri che si spostano in treno in Italia o dall'Italia verso altri paesi dell'Ue secondo la Commissione non saranno in grado di far valere i loro diritti in caso di problemi durante il viaggio.


Il regolamento relativo ai diritti dei passeggeri nel trasporto ferroviario (n.1371/2007) avrebbe dovuto essere attuato dagli Stati membri entro il 3 dicembre 2009. Ben quattro anni dopo l'Italia si è limitata a istituire un organismo a titolo solo provvisorio, che non dispone delle piene competenze né dell'autorità necessaria per far applicare le norme dell'Ue sui diritti dei passeggeri. Per questo se l'Italia non ottempererà ai propri obblighi legali entro due mesi, la Commissione potrà decidere di citarla dinanzi alla Corte di giustizia di Lussemburgo.
 

Lorenzo Robustelli

  La pagina web della Commissione europea sui diritti dei passeggeri nel trasporto ferroviario