La "Due giorni del Mediterraneo" per rilanciare il ruolo strategico della portualità
L'appuntamento coinciderà con la posa della prima pietra e l'intitolazione a Sant'Egidio della nuova darsena
Roma, 4 luglio 2012 - Del possibile sviluppo del porto di Civitavecchia si parlerà nel corso della “2 giorni del Mediterraneo” che si terrà l’11 e il 12 luglio a Civitavecchia, presso la Sala Conferenze dell’Autorità portuale di Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta. Il porto è inteso come “parte integrante di un sistema infrastrutturale e logistico in grado di favorire lo sviluppo accelerato di una vasta area di produzione e consumo e di porre idealmente le basi per un corridoio economico che colleghi Tirreno e Adriatico”.
Programmata anche la posa della prima pietra della nuova darsena, “simbolo di un nuovo sviluppo di rete in grado di porre a fattore comune, con il porto, le nuove autostrade, i collegamenti ferroviari e le capacità professionali”. Si tratta di un appuntamento che, tra l’altro, riprende e rilancia tematiche presenti nel ‘Piano Nazionale della Logistica 2011-2020’. Piano che parte da una “rilettura” del territorio che va oltre i consueti ambiti amministrativi (regionali, provinciali, comunali) e inquadra gli interventi in una logica di “Piattaforme logistiche”.
Ciascuna piattaforma, sono sette, è presentata con le proprie peculiarità. Per la Piattaforma logistica del Nord Ovest (corrispondente, in sostanza, al tradizionale triangolo Milano-Torino-Genova, ad alta vocazione industriale e manifatturiera) è prioritario pensare ai problemi di accessibilità alle principali aree metropolitane e ai grandi aggregati urbani, ormai oggetto di fenomeni di congestione non più accettabili in una logica di sostenibilità; per la Piattaforma del cosiddetto Nord-Est, è strategico salvaguardare la produttività di un tessuto locale costituito in prevalenza da modelli di piccole e medie imprese, definendo gli allacci tra i sistemi delle grandi infrastrutture (Corridoi V e I) e le reti secondarie di valenza locale; per la Piattaforma logistica Area Centrale, identificabile con le Regioni Umbria, Marche, Lazio e Abruzzo, appare imprescindibile insistere sulle connessioni trasversali Adriatico-Tirrenico.
Questo permetterebbe lo sviluppo di azioni macroterritoriali, mettendo in comunicazione il porto di Ancona con quello di Civitavecchia e rinforzando, altresì, l’accessibilità alle dorsali produttive dei territori più centrali dell’Umbria e delle aree distrettuali marchigiane; per le due Piattaforme meridionali (Piattaforma logistica Adriatico Sud: corrispondente a Molise e Puglia; Piattaforma logistica Tirrenico Sud: corrispondente a Campania, Basilicata e Calabria) è di assoluta importanza concentrare gli sforzi sul rilancio della portualità, se non si vuole che la visione dell’Italia come piattaforma logistica del Mediterraneo rimanga uno slogan spendibile unicamente nei convegni.