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Briciole di pane

La Germania prende di mira gli automobilisti stranieri: dal 2016 scatta il pedaggio ad hoc

Sarà obbligatorio un bollo, ma da Bruxelles potrebbe arrivare una bocciatura per discriminazione

Bruxelles, 9 luglio 2014 - Sembrano finiti i tempi in cui vacanzieri, pendolari o semplici viaggiatori stranieri potevano circolare per le strade della Germania liberamente, senza dover pagare alcuna tassa. Dal 2016 infatti, gli automobilisti che attraversano le 'Autobahn', le autostrade tedesche ora gratuite per tutti, dovranno pagare un pedaggio, così come avviene in molti altri Stati europei. La differenza però consisterà nel fatto che sulle strade tedesche a pagare saranno solo gli stranieri. Almeno queste sono le intenzioni annunciate dal ministro dei Trasporti Alexander Dobrindt che vuole fare cassa sui 700 milioni di automobilisti stranieri che ogni anno viaggiano sulle autostrade tedesche.
 

Ma come funzionerà il pedaggio? Le auto - ma forse in futuro anche le moto - con targa straniera che vogliono attraversare strade e autostrade tedesche dovranno dotarsi di un adesivo da incollare sul parabrezza che sarà reperibile online o nelle stazioni di servizio. La somma da pagare varierà in base alla cilindrata e all’età del veicolo. Ovviamente verrà tenuto conto anche della durata della permanenza: se un automobilista utilizzerà le strade per dieci giorni dovrà pagare 10 euro, per due mesi 20 e per un anno 100.
 

Il progetto però rischia di essere bloccato dalla Commissione europea, perché potrebbe essere percepito come una discriminazione diretta nei confronti dei conducenti che provengono da fuori. Una eventualità per evitare la quale i tedeschi hanno già escogitato un escamotage: la tassa la verseranno anche i cittadini del Paese, ma gli verrà rimborsata attraverso uno sconto su altre tasse.
 

“Dobbiamo vedere i dettagli prima di pronunciarci”, ha spiegato Helen Kearns, portavoce del commissario Ue ai Trasporti Siim Kallas. “La non discriminazione – ha continuato - è un principio fondamentale del diritto comunitario, che si applica alla tariffazione stradale, come a tutto il resto”.
Il ministro Dobrindt appare tranquillo ed è convinto che il sistema elaborato sia compatibile con il diritto dell’Unione europea. “Credo che questo non rappresenti un problema – ha dichiarato – non è giusto che i conducenti stranieri non contribuiscano a mantenere le strade”. Gli introiti, che secondo il ministro dovrebbero raggiungere i 2,5 miliardi di euro in quattro anni, verranno appunto utilizzati per investimenti sulla rete stradale e autostradale della Germania.
 

Lorenzo Robustelli