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Briciole di pane

La Metro di Roma dovrà essere dotata di ascensori: una sentenza storica

L'Atac: "C'è già un progetto: a breve quasi l'intera rete sarà accessibile"

Roma, 3 novembre 2011 - A sconvolgere dovrebbe essere l’attuale mancanza di accessibilità della metropolitana di una grande capitale europea e non il fatto che un giudice abbia dato ragione ad un avvocato ostinato che,incidentalmente, è anche padre di Arianna, una ragazza disabile. Comunque sia, la storica sentenza è arrivata ed il giudice civile Federico Salvati, ha ordinato a Roma Capitale e alla società per il trasporto urbano, l'Atac, di costruire nelle stazioni che ne sono sprovviste ascensori in grado di far salire e scendere persone che non possono camminare.
È stato inoltre concesso un risarcimento simbolico, (5.000 euro) ad Arianna e alla sua famiglia a titolo di "oggettiva lesione dei valori della personalità umana costituzionalmente protetti".
Il giudice ha formato il suo convincimento in nome del divieto stabilito da leggi dello Stato e dalla Convenzione Onu di discriminare in maniera diretta o indiretta le persone disabili. Ci sono anzi disposizioni di legge precise che impongono di eliminare le posizioni di svantaggio che colpiscono questi cittadini.
E l’impossibilità di accedere ai treni della metropolitana per assenza di ascensori o l’impossibilità di effettuare determinati percorsi in bus per mancanza di piattaforma di salita e discesa è una chiara discriminazione nei confronti di chi ha una limitazione motoria.
L’Atac dovrà quindi realizzare, entro un anno, gli ascensori nelle stazioni della metropolitana dove ciò sarà tecnicamente possibile. In quasi tutte, tranne alcune come quella di piazza di Spagna o di via Barberini dove sarebbe necessaria una valutazione oltre che tecnica anche legata alla tutela dell'ambiente e del patrimonio artistico e culturale.
Già da alcuni mesi l'Atac ha in corso un programma di riqualificazione delle stazioni della metropolitana che in tempi ragionevoli renderà l'intera rete quasi interamente accessibile: la sentenza del giudice del Tribunale di Roma che ha intimato l'amministrazione capitolina e l'azienda del trasporto pubblico locale a dotare laddove possibile tutte le stazioni della metropolitana di un ascensore per rendere i treni accessibili alle persone con disabilità, non giunge dunque inaspettata e viene anzi sostanzialmente condivisa. Rivendicando una lunga storia di attenzione alle fasce deboli e in particolare alle persone con disabilità, all'Atac fanno notare come già da diversi mesi sia stato avviato un programma che nei fatti risponde proprio alle richieste esposte nella sentenza.

La situazione attuale della metropolitana a Roma vede la linea B interamente accessibile con ascensori tranne che nelle stazioni Colosseo, Circo Massimo e Cavour, dove sono in funzione dei montascale che garantiscono comunque l'accessibilità. Le tre fermate non hanno ascensori essenzialmente per problemi di tipo archeologico. Sulla linea A della metropolitana invece la situazione è più critica, con 11 stazioni accessibili - con ascensori o montascale - su un totale di 27. Una situazione che sconta la progettazione e la realizzazione, che risale agli anni '60, non attenta alle esigenze delle persone disabili. E' qui che, sottolineano all'Atac, si sta già agendo, con un programma di riqualificazione che riguarda la quasi totalità delle stazioni. Laddove sarà possibile saranno installati degli ascensori: in tutte sicuramente ci saranno i montascala. Il programma durerà qualche mese e alla sua conclusione rimarranno non accessibili solamente le fermate di Spagna, Barberini, Repubblica e Vittorio Emanuele. Anche qui, l'eccezione è dovuta a problemi di tipo archeologico: all'Atac fanno notare che anche volendo in autonomia non potrebbero agire, dal momento che, in particolare nelle stazioni centrali, ogni decisione deve essere assunta coinvolgendo la Sopraintendenza e tutti gli enti istituzionali coinvolti. Atac, viene ancora precisato, ha fatto la sua parte individuando le risorse economiche necessarie per compiere i lavori di riqualificazione, che porteranno certamente un beneficio alle persone con disabilità. Guardando poi al futuro, tutte le stazioni della metro C saranno accessibili e - laddove incroceranno la A, come a San Giovanni - contribuiranno a migliorare la situazione anche di quest'ultima. A Termini la metro B sarà accessibile con ascensori, la A almeno con dei montascale. "Faremo del nostro meglio", assicurano.

Quanto ai bus di superficie, attualmente il 73% sono dotati di pedana: quelli nuovi saranno dotati di pedana meccanica, dal momento che la pedana elettronica, poco adatta al manto stradale romano, si è rivelata poco efficiente. Su 500 bus attualmente in servizio si sta infatti provvedendo alla sostituzione della pedana elettronica con una manuale. In ogni caso, all'Atac sottolineano che, laddove una persona dovesse trovare un bus inaccessibile, tramite l'autista e un numero verde è possibile fruire di un servizio a chiamata gratuito che partendo da alcuni capolinea giungerà fino alla fermata indicata per accompagnare poi la persona disabile fino alla destinazione desiderata.

FB