La prima autostrada verde europea: da Vienna a Bratislava sull'auto elettrica
In corso uno studio di fattibilità per realizzare la prima autostrada "verde", con 9 stazioni di ricarica in 79 km
Roma, 7 maggio 2012 – Nel giro di qualche anno, Vienna e Bratislava potrebbero essere collegate dalla prima autostrada verde d’Europa, o per meglio dire, dalla prima infrastruttura di e-mobility di una certa estensione in ambito europeo. È questo l’obiettivo di uno studio di fattibilità avviato dal colosso dell’informatica IBM in collaborazione con il principale distributore di energia elettrica della Slovacchia, ZSE.
Il progetto prevede la realizzazione di 9 stazioni di ricarica, normali e rapide, per le auto elettriche lungo un percorso autostradale di 79 km tra le due capitali europee. Per la prima volta, utilizzare le auto elettriche anche fuori città diventerebbe agevole, e si determinerebbe un cospicuo abbattimento delle emissioni di CO2: 45 kg per ogni auto elettrica che si muove tra le due città. Inoltre, la costruzione dell’autostrada verde è inserita nel progetto denominato VIBRATe (Vienna-Bratislava e-mobility), un’iniziativa finalizzata a diminuire le emissioni inquinanti in questa area dell’Europa centrale, attraverso una serie di interventi integrati su tutto il sistema del trasporto di persone e merci.
Lo studio IBM-ZSE è in fase di avvio, e per questo non sono ancora noti i costi e i dettagli, e c’è da considerare che in questo contesto Austria e Slovacchia dovrebbero incentivare l’acquisto di automobili elettriche, che al momento sono molto costose. In ogni caso, IBM e ZSE riconoscono una grande importanza a questo studio di fattibilità. Guido Bartles, direttore generale di IBM Global Energy and Utilities Industry, ha affermato che il progetto dell’autostrada verde Vienna-Bratislava può “introdurre una mobilità più moderna, comoda e intelligente, soprattutto per i pendolari, in grado di facilitare il passaggio ai veicoli elettrici, riducendo l’ansia condivisa degli automobilisti di non riuscire a ricaricare la batteria della propria auto”. I benefici non riguarderanno però solo gli utenti, ma anche le città e le comunità nel loro insieme: “I prezzi del carburante e il consumo di energia – ha notato Bartles – sono due dei principali problemi che affliggono molte città di tutto il mondo; questi fattori, accoppiati con l’invecchiamento di strade e infrastrutture, possono influenzare la pianificazione urbanistica, l’economia locale, e la soddisfazione della comunità globale”.
Lo studio conferma inoltre l’impegno profuso da ZSE per sviluppare l’uso di energia intelligente, al fine di raggiungere l’ambizioso obiettivo di trasformare Bratislava in una città a impatto zero nei prossimi anni. In una nota stampa, la società sottolinea che “l’obiettivo dello studio di fattibilità è quello di identificare nuove opportunità per l’e-mobility a Bratislava e massimizzare il potenziale di mercato”. Anche ZSE ricorda i vantaggi attesi per la città e per i suoi abitanti, poiché “analizzando la capacità necessaria alla rete di distribuzione per la ricarica dei vari tipi di veicoli, la città potrà non soltanto attuare una rete energetica ottimale, ma anche rispondere alle preoccupazioni espresse dai cittadini.”
Nel trattare questo tema, comunque, bisogna sottolineare che in Europa l’attenzione alla mobilità ecologica non si limita all’area di Vienna e Bratislava. Infatti, lo studio IBM-ZSE è legato al progetto di carattere internazionale “Via Azul Europe 10”, che prevede la realizzazione di una nuova generazione di stazioni di rifornimento per le auto elettriche lungo la rete autostradale europea. Il progetto si basa su un metodo innovativo di trasmissione di energia elettrica direttamente ai punti vendita, attraverso cavi interrati di corrente diretta ad alto voltaggio (High-Voltage-Direct-Current), che consentirà di avere punti di rifornimento per auto elettriche ogni 50 km.
Forse in futuro gli spostamenti delle persone non saranno più indissolubilmente legati all’utilizzo di carburanti. La mobilità verde, in particolare quella elettrica, sta muovendo passi importanti in Europa, specialmente sotto l’aspetto tecnico. Resta però diffusa l’idea che se non scenderà il costo d’acquisto delle auto elettriche e se non aumenterà la loro autonomia di viaggio, è difficile che queste vetture possano davvero rappresentare un’alternativa efficace all’uso dei combustibili fossili.