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Briciole di pane

La protesta dei Tir blocca l'Italia

Caos e disagi su tutte le autostrade. Il Garante chiede la precettazione

Roma, 24 gennaio 2012 – Il cosiddetto Movimento dei forconi, dopo aver paralizzato con il blocco dei Tir la Sicilia per sei giorni, ora ha esteso la tattica anche al resto dell'Italia. Dalla mezzanotte di domenica i Tir fermi stanno provocando disagi su molti tratti della rete autostradale italiana e sulle tangenziali che attraversano le città. Nel pacchetto della protesta, che andrà avanti fino a venerdì, ci sono i capisaldi delle rivendicazioni del Movimento dei forconi, e cioè la lotta al rincaro del gasolio e ai ticket autostradali, le facilitazioni per l'accesso al credito e perfino un blocco di due anni ai debiti Equitalia.

Le motivazioni.
Lo sciopero è stato deciso da Trasportounito Fiap, il sindacato di categoria. Gli autotrasportatori chiedono il recupero immediato delle accise sui carburanti, pagamenti entro trenta giorni per tutta la filiera del trasporto, sconti al casello per le spese autostradali e il contenimento dei costi delle assicurazioni. «L'adesione allo sciopero è stata superiore a qualsiasi aspettativa», ha fatto sapere Trasportounito.

Si ferma la Fiat.
Lo sciopero dei Tir ha interrotto anche il rifornimento dei pezzi presso molti stabilimenti Fiat. Oggi perciò salterà almeno il primo turno di produzione negli stabilimenti di Melfi, Cassino, Pomigliano, Mirafiori e Sevel Val di Sangro.

I disagi.
Tra il Lazio e la Campania sono numerosi i caselli autostradali bloccati. Molti autotrasportatori hanno impedito l'accesso all'autostrada A1. Blocchi anche in Puglia e al Nord, a Torino e Bergamo. Praticamente le code e i rallentamenti ai caselli e alle autostrade hanno riguardato tutta l'Italia. A Viareggio non è uscita in mare l'intera flotta di pescherecci per protesta contro il caro-gasolio. Sospesa anche la linea dei traghetti da Marina di Carrara a Olbia. A Napoli è stato bloccato il Vagone della memoria, il vagone merci utilizzato per la deportazione degli ebrei verso i campi di concentramento.

Caro-frutta a Roma.
«La frutta e la verdura sono i beni che potranno risentire di più dello sciopero dei Tir perché sono prodotti freschi». Lo ha detto il presidente dell'Upvad Confcommercio Franco Gioacchini, che ha aggiunto: «Ci potranno essere aumenti dei prezzi nei mercati romani, perché l'approvvigionamento ai mercati generali è stato condizionato dal blocco dei Tir. E' arrivata meno merce di quella necessaria».

Il Garante.
«I blocchi causati dalla protesta degli autotrasportatori sono inaccettabili», ha dichiarato Roberto Alesse, presidente dell'Autorità di Garanzia sugli scioperi. Il Garante ha perciò annunciato di aver «aperto un procedimento per valutare le sanzioni da irrogare a chiunque stia violando la legge e danneggiando i cittadini nel loro diritto ad usufruire di servizi pubblici essenziali». Il Codice di autoregolamentazione delle merci infatti prevede che «la proclamazione della protesta non deve prevedere l'effettuazione di blocchi stradali». Il Garante ha anche scritto al ministro dell'Interno e a quello dei Trasporti per valutare se non sia il caso di emanare l'ordinanza di precettazione nei confronti delle organizzazioni degli autotrasportatori.

Il Viminale.
Il ministro dell'Interno, Annamaria Cancellieri, segue «con molta attenzione» le proteste degli autotrasportatori perché, come ha detto, «nulla esclude che questi malesseri possano sfociare in manifestazioni di tipo diverso». Oggi il ministro riferirà in Senato ma ha già avvertito: «Non saranno tollerati blocchi stradali. Fin dove si può useremo tolleranza e dialogo, però bisogna anche tenere presenti i diritti dei cittadini».

Il Ministero dei Trasporti.
Il Ministero dei Trasporti, dal canto suo, ha ricordato di aver convocato le associazioni dell'Autotrasporto lo scorso 11 gennaio proprio per fare il punto sui problemi e di avere assunto in quell'occasione «concreti impegni, immediatamente attuati». Dunque, ha aggiunto, «non si giustificano le gravi azioni di blocco che tuttora persistono».

L'incontro di Roma.
Tutti gli occhi sono ora puntati sull'incontro di domani tra il premier Monti e il governatore della Sicilia, Raffaele Lombardo. E per domani gli autotrasportatori potrebbero proclamare uno sciopero generale. Il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, ha affermato: «La protesta siciliana non deve essere sottovalutata perché, al di là delle strumentalizzazioni politiche e delle infiltrazioni criminali, fa emergere la crisi economica al Sud in tutta la sua drammatica concretezza». E il leader dell'Idv, Antonio Di Pietro, ha invitato il Governo a usare «la massima intransigenza» nei confronti di chi manifesta in maniera illegale. «Bisogna rispettare il diritto di chi sciopera, ma anche di chi viaggia», ha aggiunto Di Pietro.

Carlo Mercuri (fonte: Il Messaggero)