Le patenti. Per l'Europa una «licenza» unica
Le categorie passano da 9 a 15 senza assorbire più quelle inferiori
Milano, 28 gennaio 2013 – L'avvio è stato confuso, tanto che parte delle regole che dovevano entrare in vigore il 19 gennaio lo faranno solo sabato 2 febbraio. Ma, una volta e regime, delle nuove regole europee sulla patente resterà l'immagine di una rivoluzione: per la prima volta, la licenza di guida diventa "unica" per tutta Europa e viene scardinato il principio secondo cui una patente di una certa categoria "assorbe" anche quelle inferiori. A proposito di categorie, ne arrivano di nuove (si passa da nove a 15) e cambiano di conseguenza i requisiti per ottenere ciascuna di esse. Cambiano anche le sanzioni: salvo qualche eccezione, diventano più severe. Le regole sono contenute nelle direttive europee 2006/126, 2009/113 e 2011/94, recepite in Italia dal Dlgs 59/11 e dal suo correttivo, il 2/13.
L'unicità della patente va intesa sotto due profili: quello della veste grafica (che non è molto diversa da quella precedente italiana, ma non è più previsto lo spazio per riportare la residenza, anche se in Italia la patente resta un documento di riconoscimento) e quello della possibilità di essere titolare di una sola licenza in tutta Europa, per cui dovrebbero stringersi le maglie attorno a chi "gioca su due tavoli". Per esempio, chi subisce il ritiro della patente all'estero e poi, tornato in patria, ne simula lo smarrimento.
Premesso che chi ha una licenza di guida rilasciata fino al 18 gennaio può continuare a guidare i veicoli per i quali è già autorizzato (sono i diritti acquisiti), chi invece ne consegue una a partire da questi giorni dovrà fare i conti con una nuova limitazione: una patente non abilita più a guidare anche i veicoli delle categorie inferiori, sia pure con qualche eccezione.
Viene creata ex novo la categoria AM per motorini e microcar e le altre vengono affiancate da sottocategorie che consentono la guida solo di una parte dei veicoli consentiti a chi ha la licenza relativa a tutta la categoria: la A per le moto aveva già la A1 e ora si aggiunge la A2, mentre la B (per auto), la C (per camion) e la D (per autobus) avranno anche la B1, la C1 e la D1. Per passare da una sottocategoria alla superiore o alla patente per tutta la categoria occorre sempre un esame (probabilmente solo pratico, ma i dettagli devono ancora essere fissati dal ministero delle Infrastrutture): non basta più aver maturato l'età, salvo per chi ha i diritti acquisiti.
La AM in pratica rimpiazza i "patentini" (i Cig, certificati di idoneità alla guida, introdotti nel 2003). Quindi gli esami diventano uguali a quelli perla patente A e, soprattutto, diventano applicabili anche le decurtazioni di punteggio se si commettono le infrazioni che le prevedono. L'età minima resta 14 anni. Ma la guida all'estero è consentita solo dai 16 anni. Chi ha un Cig può utilizzarlo fino alla naturale scadenza, quando dovrà sottoporsi alla normale visita medica e se lo vedrà sostituire con la patente AM; in caso di furto, smarrimento, distruzione o deterioramento, si riceverà una patente AM con la stessa scadenza del Cig sostituito.
La patente A1 resta conseguibile a 16 anni e valida per moto e sidecar con motore di potenza massima di 11 kiloWatt, di cilindrata non oltre i 125 centimetri cubi. Si aggiunge un limite nel rapporto potenza/peso massimo: 0,1 kW/kg. Sui tricicli, la potenza non può superare i 15 kW.
La patente A2 può essere presa a 18 anni e consente di arrivare a 35 kW e a un rapporto potenza/peso di 0,2 kW/kg, per i motocicli che non derivano da una versione che sviluppa oltre il doppio della potenza massima.
Per la patente A come la conosciamo oggi, bisogna aspettare i 20 anni, ma solo se si ha già la A2 da almeno due anni. Inoltre, i tricicli con più di 15 kW si potranno guidare solo dai 21 anni. Chi vorrà prenderla senza aver prima conseguito la A2 dovrà attendere i 24 anni.
Altra nuova patente è la B1, che si può prendere a 16 anni e, oltre ad "assorbire" la AM (e non anche la A1), abilita a guidare quadricicli non leggeri ma di potenza fino a 15 kW e massa a vuoto che non superi i 400 kg (550 per i veicoli merci), escludendo dal conteggio le batterie se il veicolo è elettrico.
Anche per la B cambia qualcosa: "assorbe" sempre solo la AM, mentre abilita a guidare i veicoli della B1 e i tricicli oltre i 15 kW solo in Italia (i tricicli solo dai 21 anni); quelli della B1 si possono guidare solo nello Spazio economico europeo (che comprende la Ue più Norvegia, Islanda e Liechtenstein). Novità anche per il traino dei rimorchi, che vengono incontro soprattutto a chi ha vetture pesanti come i Suv: il limite dei 750 kg per la massa massima autorizzata può essere superato, a patto che la somma con quella del veicolo non superi i 4.250 kg e comunque se si va oltre i 3.500 occorre una prova pratica di abilitazione. Per superare i 4.250 kg occorre la BE, con la quale il rimorchio non può però superare i 3.500 kg.
Per i mezzi pesanti, debuttano le patenti C1 e D1. In sostanza, hanno lo stesso valore delle attuali C e D prese rispettivamente a 18 e 21 anni, cioè abilitano fino a una massa massima fino a 7.500 kg. E infatti la C1 e la D1 si possono conseguire a 18 e 21 anni, mentre la C e la D "piene" diventano conseguibili solo a 21 e 24. Più complesso l'intreccio con la carta di qualificazione professionale.
Quanto alle sanzioni per la guida senza patente, vengono rese più semplici e severe: diventano penali anche in casi prima considerati illeciti amministrativi.