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Briciole di pane

L'Europa senza barriere

Entro il 29 febbraio questionario online per contribuire alla futura «legge sull'accessibilità»

Milano, 28 febbraio 2012 - Recarsi al lavoro o dal dottore, usufruire dei servizi di trasporto, sbrigare una commissione in un ufficio pubblico, andare al cinema, fare una passeggiata, navigare autonomamente sul web, utilizzare i social network. Attività niente affatto scontate per un cittadino europeo su sei che deve fare i conti con una qualche forma di disabilità fisica, sensoriale o intellettiva, ma anche con piccoli o grandi ostacoli quotidiani, pregiudizi e discriminazioni. Per garantire loro la possibilità di usufruire di beni e servizi come gli altri, la Commissione europea presenterà in autunno una «proposta di legge sull'accessibilità». E, alla sua stesura, possono dare il proprio contributo, con proposte e suggerimenti, tutti i cittadini europei, associazioni e organizzazioni della società civile dei ventisette Stati membri e di Islanda, Liechtenstein e Norvegia. La consultazione è aperta fino al 29 febbraio sul sito «Your Voice in Europe».
SITO DEDICATO - «Basta rispondere alle domande del questionario online - dice Donata Vivanti, vice presidente del Forum Europeo per la Disabilità, costituito da organizzazioni europee e nazionali di persone disabili e loro familiari - . Di solito, prima di emanare regolamenti e direttive, l’Unione europea prevede una consultazione pubblica aperta a tutti i cittadini, visto che quelle norme avranno un impatto diretto sulla loro vita. Nel caso delle persone disabili l'accessibilità è una condizione per poter esercitare pienamente i diritti sanciti dalla «Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità».
OSTACOLI E… PROPOSTE - Le domande riguardano vari aspetti: dal tipo di disabilità agli ostacoli che s’incontrano nel proprio ambiente, nell’utilizzo dei trasporti, nell’accesso ai servizi di informazione e comunicazione. C’è poi lo spazio dedicato alle proposte su come rimuoverli e sui contenuti della futura legge europea. «All’Unione compete la standardizzazione di beni e servizi in modo che siano accessibili anche a persone con disabilità – sottolinea Vivanti - . Il punto cruciale è se l’«Act» sarà vincolante oppure no. Di certo, per la prima volta una norma europea si chiama con questo termine che nel mondo anglosassone comporta l’obbligatorietà; non si tratta quindi di una semplice raccomandazione o di una direttiva che poi va recepita dagli Stati membri». Chiusa la consultazione pubblica, la Commissione europea elaborerà la proposta di legge accogliendo le indicazioni dei cittadini; poi il Parlamento dovrà approvarla e, infine, l’ultima parola spetterà al Consiglio europeo dei ministri.
STRATEGIA EUROPEA - La futura legge rientra nell’ambito della «strategia globale sulla Disabilità 2010-2020» adottata l’anno scorso dall’Europa. L’obiettivo è rimuovere entro la fine del decennio ogni tipo di ostacolo - fisico, tecnologico, culturale – che impedisce alle persone con disabilità di esercitare i propri diritti e di partecipare pienamente alla vita sociale ed economica.

Maria Giovanna Faiella (Corriere.it)

  Questionario on-line