Liguria, 15 miliardi per 30 opere
In programma nuove infrastrutture stradali, ferroviarie e portuali
Genova, 11 giugno 2012 - In Liguria da qui ai prossimi anni sono previsti investimenti in infrastrutture per circa 15 miliardi. Una somma importante per la regione, visto che il totale della cifra stanziata per le grandi opere infrastrutturali arriva a circa 100 miliardi di euro. Da realizzare, fra reti stradali e ferroviarie oltre che portuali, vi sono circa trenta opere. “Il problema – ha dichiarato Claudio Burlando, Presidente della Regione Liguria - adesso non è più finanziario. Salvo un paio di casi, si può già procedere e arrivare fino in fondo, facendo della Liguria il più grande cantiere infrastrutturale d'Italia”. A conti fatti, i “problemi finanziari – ha proseguito Burlando - riguardano solo la Finale-Andora e, in parte, la piattaforma di Vado, per cui confido si trovi una soluzione nel decreto Sviluppo. Mentre per la Gronda è un fatto di procedure ambientali e di scelte politiche, più che di finanziamenti. Sul fronte dei soldi, per intenderci, possiamo dire di aver raggiunto un risultato per certi aspetti addirittura sorprendente”. Ma quali sono, in sintesi le opere principali da avviare o già avviate? Certamente una delle più importanti è proprio la Gronda di Ponente che attende ancora un paio di passaggi importanti. In sintesi è il raddoppio dell'A10 nel tratto fra Voltri e il centro di Genova e del potenziamento dell'A7 nella tratta Genova Ovest-Bolzaneto, oltre che della ristrutturazione del nodo di San Benigno. L'ottanta per cento del percorso è previsto in sotterranea, per un costo stimato complessivamente fra i 4 e i 6 miliardi. Adesso il progetto definitivo è in attesa di validazione tecnica da parte di Anas e della VIA da parte del Ministro dell’Ambiente. Sempre Anas, intanto, ha avviato i lavori sull'Aurelia bis di Spezia e di Savona e sulla strada a mare di Cornigliano. Importanti poi sono il Tunnel fra Rapallo e Santa Margherita Ligure (in fase di studio), ma anche l’ipotesi di una autostrada delle Alpi del Mare. Notevoli, poi, anche gli interventi ferroviari e prima di tutto per quanto riguarda il Terzo Valico dei Giovi. Avanti anche coni lavori del nodo ferroviario di Genova e con la Genova-Ventimiglia, suddivisa fra Andora-San Lorenzo e San Lorenzo-Finale. Lavori in corso anche nei porti liguri, con i “tombamenti” di Sampierdarena al Ronco-Canepa e alla Bettolo, il Molo Garibaldi alla Spezia e la piattaforma di Vado, su cui è necessario però un pronunciamento definitivo. “Alla piccola Liguria – ha commentato Burlando -, che vale il 2,5 percento del territorio nazionale, cioè un quarantesimo dell'Italia, vengono assegnati finanziamenti per opere infrastrutturali per 15miliardi su un programma nazionale di cento. Siamo al 15 per cento, ma considerando che se ne spenderanno meno di cento, la nostra percentuale salirà ancora, a un quinto, un quarto del valore complessivo”. In questo modo, “è stato riconosciuto il ruolo strategico della Liguria e dei suoi porti. A questo punto, la leadership mediterranea potrebbe diventare qualcosa di più, visto che ridurrà il gap fra noi e il Nord Europa”. Burlando poi ha aggiunto indicando anche “l’opera simbolo” nel Terzo Valico che “non collegherà solo il porto di Genova con la Pianura Padana, ma ci permetterà – ha spiegato - di salire fino alla Svizzera, all'Austria, alla Baviera e all'Olanda. Dobbiamo solo arrivare a Novi, poi non ci saranno più ostacoli per salire al Nord e guardare anche a Est”. Ma il Presidente della regione – definita la fase “finanziaria” delle opere – ha già guardato oltre. “Dovremo concentrarci – ha infatti spiegato - di più sulla merce, per farla crescere, non per fare competizione su quella che abbiamo. E poi dovremo lavorare molto sulle dogane e sulle ferrovie”. “Ora – ha poi sottolineato il vertice della Regione - il problema è seguire le singole opere che continueranno per sette, otto, dieci anni, soprattutto quelle più complesse. In parallelo ci si dovrà dedicare a risolvere partite importanti come quella della crescita delle merci e quelle delle dogane e delle ferrovie. E mentre si costruirà il terzo valico, il traffico portuale dovrà cominciare a crescere, legittimando nei fatti questa scelta”.