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Briciole di pane

Per l'Ue il futuro del trasporto merci nelle città è in bicicletta

In base ai dati di "Cycle Logistics" la metà di tutti i viaggi privati potrebbero essere fatti a pedali

Bruxelles, 28 ottobre 2013 - Basta furgoni e furgoncini che girano per le nostre città, trasportando ogni tipo di merce da un posto all'altro e basta prendere l'auto per fare shopping. Il futuro è la 'ciclologistica', ovvero l'utilizzo di biciclette da carico, attrezzate in modo tale da poter trasportare non solo buste e cose leggere, ma addirittura carichi fino ai 200 chili. È quanto si deduce dalle conclusioni di un rapporto di “Cycle Logistics”, il programma avviato dalla Commissione europea nel 2011 e che durerà fino al 2014, secondo cui il 51% degli spostamenti legati alla movimentazione di merci potrebbe essere più efficiente se fatto in bicicletta.


Lo studio spiega che il 15% dei viaggi per trasporto merci che si effettuano nelle città europee sono operati da ditte professionali, mentre il restante 85% riguarda i privati cittadini che vanno a fare le proprie compere quotidiane o settimanali. Questi ultimi con i loro spostamenti rappresentano il 22% del totale del traffico cittadino ma, secondo lo studio, solo nel 6% dei casi l'utilizzo dell'automobile è necessario per caricare le merci acquistate, per il resto è superfluo e potrebbe essere effettuato con mezzi pubblici o ecologici come, appunto, la bicicletta. Secondo un sondaggio citato nello studio, nella città austriaca di Graz ad esempio, su 1600 viaggi in auto fatti per trasportare delle merci, l'80% sarebbero potuti avvenire tranquillamente sulle due ruote. Nel 14% dei casi gli oggetti erano grandi e avrebbero necessitato di un carrello, ma niente di più. Eppure nel 77% dei casi i cittadini hanno comunque preferito prendere la propria autovettura. C'è insomma un potenziale altissimo nelle due ruote: in base ai dati di “Cycle Logistics”, per le consegne non superiori ai sette chilometri e con materiale non oltre i 200 chilogrammi si potrebbero effettuare in bici il 25% di tutti i viaggi nelle città europee, ben il 42% di quelli attualmente effettuati ora su veicoli a motore, e addirittura oltre la metà (il 51%) di tutti i viaggi privati fatti allo scopo di trasportare qualcosa.


E il primo a beneficiare di questa riduzione dell'uso dei motori sarebbe naturalmente l'ambiente, e non poco se si pensa che il report afferma che se si riuscisse a spostare anche solamente un viaggio ogni mille da veicoli a combustibili fossili a veicoli a pedali si potrebbero ridurre le emissioni di anidride carbonica di 37mila tonnellate all’anno, risparmiando anche 15 milioni di litri di benzina, che in termini economici fanno circa 24 milioni di euro l’anno di carburante acquistato in meno.


Per l'European Cyclists Federation l'uso della bicicletta sarebbe economicamente conveniente anche da un punto di vista più generale. Secondo un report pubblicato quest'estate il trasporto sulle due ruote a pedali ha generato 200 miliardi, tra guadagni e risparmi, in 27 Paesi membri dell'Unione. I benefici stimati dalla Federazione sarebbero la conseguenza di: riduzione della congestione grazie all'uso delle bici; risparmio in benzina, riduzione di emissioni di gas; riduzione dell'inquinamento atmosferico e acustico; benefici per la salute. A questi andrebbero aggiunti gli introiti derivanti dal cicloturismo e dalla produzione e manutenzione delle biciclette. Per non parlare del piacere di vivere la propria città pedalando e ammirandola all'aria aperta invece che restando imprigionati nell'auto (e nel traffico).
 

Lorenzo Robustelli